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VIDEO | Processo Nada Cella, le parole (pro e contro) dei legali

"Un'inchiesta nata morta" e "Ci sono tante piste". Opposti - ovviamente - i pareri dei legali Andrea Vernazza e Sabrina Franzoni sul processo Nada Cella a 28 anni dal delitto della segretaria. Uno difende il commercialista Soracco, l'altra la famiglia della vittima. 

"Lui non era interessato a nessuno, voleva bene alla Cella a livello puramente di stima" e ancora "se l’aggressore veramente era una donna figuriamoci se un uomo non interviene, Soracco non sarà un pugile però chiunque interverrebbe in una situazione del genere". E alla domanda qual è la sua opinione sul caso? "Questa è un’inchiesta su cui ci hanno messo le mani in troppi e come si dice ‘troppi cuochi rovinano la cucina”, è un’inchiesta che nasce morta". 

Non si molla. È il mantra dell'avvocata Sabrina Franzone che insieme alla criminologa Antonella Pesce Delfino si è dedicata alla riapertura del cold case. Tra gli indizi c'è una telefonata anonima che oggi più che mai potrebbe rivelarsi risolutiva per rendere giustizia a Nada: “Il contenuto di quella telefonata, che non avete ancora potuto ascoltare integralmente, è molto importante - dice Franzoni - se riuscissimo a identificare quella donna sconosciuta che parla con la mamma di Soracco, e si capisce dal tono che sono persone che si conoscono, verrebbero fuori cose che porterebbero a scoprire elementi utili, quello che è emerso finora è che Chiavari è un ambiente chiuso dove questo tema finora non si è potuto trattare ma credo che oggi ci siano moltissime persone con la voglia e il coraggio di dare una mano, ci sono delle piste”.


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