Costume e società

Triora, il borgo delle streghe, vende case a 1 euro (con obbligo di ristrutturarle)

Le politiche del Comune per riqualificare il centro del paese rimettendo a posto vecchi edifici abbandonati

Clamorosa operazione immobiliare nel ponente ligure: siamo a Triora, piccolo paese dell'entroterra di appena 357 abitanti, da molti conosciuto come "comune delle streghe", e qui le case sono in vendita a un euro (con obbligo di ristrutturazione).

È partito infatti il primo bando dell'iniziativa "Una casa a un euro", che prevede la possibilità di acquistare vecchi immobili abbandonati al prezzo simbolico di un euro impegnandosi a presentare, entro 6 mesi, un progetto di ristrutturazione. Non solo, bisogna anche terminare i lavori di recupero entro al massimo 4 anni dalla stipula del contratto di vendita. Le offerte dovranno pervenire entro le ore 12 del 17 aprile 2021.

L'iniziativa nasce dalla volontà di recuperare vecchi edifici dismessi del centro storico, che col tempo potrebbero essere soggetti a problemi di stabilità, mettendoli in sicurezza e allo stesso tempo ripopolando il paese. Il Comune, da parte sua, si occuperà di rintracciare i proprietari degli immobili: molti di loro li hanno ricevuti in eredità e sono disposti a cederli a chi ha voglia di ristrutturarli.

Ci sono dei criteri, in questo bando, che danno un punteggio più alto, come la volontà di trasformare l'immobile in prima casa, avere una famiglia con bambini, la possibilità di ristrutturare in tempi ancora più brevi di quelli previsti, e così via.

Non sarà dunque più impossibile il sogno di avere una casa nel centro dell'antico borgo nell'Imperiese, protagonista di storie e leggende incentrate sulle streghe, e famose in tutta Italia: qui, tra il 1587 e il 1589, l'entroterra venne devastato da una serie di terribili carestie, e la popolazione trovò il capro espiatorio nelle streghe. Il comune divenne presto noto per aver ospitato davvero moltissimi processi per stregoneria: bastava davvero poco, in quegli anni, per finire al rogo con l'accusa di aver provocato pestilenze, piogge acide, moria del bestiame, e così via. Nel centro si trova ancora oggi il visitatissimo Museo Etnografico e della Stregoneria, con tanto di visita nei sotterranei, già sede delle carceri in cui venivano imprigionate e torturate le povere vittime.


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