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I genovesi aspettano la sentenza contro la chiusura degli uffici postali

I cittadini genovesi aspettano la sentenza presentata dal Comune di Genova contro la chiusura degli uffici postali   Le Poste sono state sempre considerate un Servizio Pubblico per eccellenza, dove i cittadini potevano, non solo pagare le bollette o riscuotere la pensione, ma anche affidare i propri risparmi con la certezza di averli tutelati, ovvero una loro difesa senza fini speculativi, la Posta non può fallire, non si lancia in avventure finanziarie ed alle sue spalle c’è lo Stato non il Governo. Ora questa situazione è radicalmente cambiata sotto il profilo degli investimenti, ma la stragrande maggioranza di chi utilizza i suoi servizi la ritiene ancora un servizio pubblico.

Oggi però la Posta non è più interessata a svolgere quel ruolo, si appella ai cittadini chiedendo i loro risparmi, ma per quanto riguarda i servizi è molto meno sensibile. Certo ci sono state molte modifiche ed evoluzioni, che ne hanno sicuramente migliorato l’efficienza, ma questo non può essere l’unico criterio, considerando che la clientela è prevalentemente anziana verso la quale bisognerebbe avere sicuramente una maggiore sensibilità.

La chiusura degli uffici nelle realtà nelle quali il mantenimento è meno sostenibile ha formato oggetto di costante attenzione sia a livello parlamentare sia nell’ambito degli interventi regolatori dell’Autorità. La Legge n. 261 del 1999 stabilisce in conformità ai contenuti della disciplina europea sul servizio postale universale, dove si sottolinea la fornitura del servizio in tutti i punti del territorio nazionale incluse le situazioni particolari, inoltre evidenzia secondo i criteri di ragionevolezza attraverso l’attivazione di un congruo numero di punti di accesso (uffici postali) al fine di tenere conto delle esigenze dell’utenza.  (decreto ministeriale 7 ottobre 208). I numerosi ricorsi presentati dai Comuni Italiani hanno generato linee di scienza giuridica, come si osserva, nella sesta sezione del Consiglio di Stato viene ribaltato il giudizio e con la sentenza 2140/2017 si accolgono gli appelli proposti dai Comuni Emiliani annullando gli atti impugnati di chiusura e di riduzione dell'orario di apertura al pubblico adottati da Poste Italiane e fissa una volta per tutte il principio secondo cui l'esigenza di assicurare l'equilibrio economico del servizio non può essere criterio sufficiente a motivare le soppressioni o le riduzioni degli orari di apertura degli uffici.

Ora si attende la sentenza del ricorso straordinario effettuato al Presidente della Repubblica presentato dal Comune di Genova contro la riorganizzazione territoriale con conseguenti chiusure di uffici effettuate da Poste Italiane che sarà emesso il 17 Febbraio 2021 dal Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria (nr. Reg. 202000540).


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