Costume e società

Curiosità: quando Bargagli si ribellò alla Repubblica di Genova

La sommossa, probabilmente, ebbe origine da uno stato di malessere economico generale

Bargagli, piccola ma inquieta: agli inizi del '600 questa zona si trova elencata nella "Descrizione della Podesteria del Bisagno" della Repubblica di Genova ed era in pieno fermento. Discussioni, liti, ripicche che erano però anche segni di crescita civile e progresso. Il nuovo ordinamento, che stabiliva le regole di dipendenza delle popolazioni dei dintorni, inseriva dunque Bargagli nella "Podesteria" con un ampio potenziale di strutture abitative e terreni coltivati e boschivi, un'alta densità e un'elevata forza lavoro come scrive Maurizio Lamponi in "Paesi e gente di Valbisagno" (Erga). Erano tutti elementi che contribuivano in elevata misura all'importanza della vallata, a sua volta componente essenziale della vitalità della Repubblica.

La zona bargaglina allora comprendeva circa 826 "fuochi", cioè case, con una stima di 4001 persone: nella Liguria di allora era un complesso umano di tutto rispetto. 

Ma proprio da questa zona alla fine del '500 partì una rivolta: non si sa molto a riguardo, ma come scrive Lamponi "il '600 si era aperto con i postumi di una gigantesca rivolta messa in opera dai bargaglini nei primi mesi del 1598 e sedata nella successiva primavera". La sommossa, probabilmente, ebbe origine da uno stato di malessere economico generale che già anni prima aveva fatto accendere focolai sparsi di malcontento nel genovesato.

A Bargagli ci furono incidenti legati alle rivolte che causarono due vittime, e al seguito dei quali arrivò il "Commissario di Bisagno e Recco" Paolo Saoli con un forte contingente di armati a calmare le acque. 

Cosa successe in seguito? Apparentemente le successive riforme amministrative dei primi anni del '600 dovettero stabilire rapporti più equi tra potere centrale e periferie, dal momento che non si hanno più particolari notizie di altre ribellioni in quegli anni. 


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