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"Il vigneto" di Toshiro Suzue al teatro Modena per il G8 Project

Dal 19 al 27 ottobre nell'ambito del G8 Project del Teatro Nazionale di Genova va in scena al Modena "Il vigneto" di Toshiro Suzue.

Nell’uva ogni singolo acino è indipendente ma diventa dolce solo restando unito al grappolo. Quattro donne e un vigneto sono al centro del dramma che Toshiro Suzue ha scritto dopo avere dialogato con la regista e le attrici sui temi della globalizzazione e in particolare su quale progetto di vita individuale sia possibile oggi, venti anni dopo il G8 di Genova.

Partendo da una storia profondamente umana, il drammaturgo affronta da un lato il tentativo di realizzare le proprie aspirazioni, nel pur necessario radicamento nella propria comunità, e dall’altro la schiacciante oppressione delle vecchie e nuove disuguaglianze sistemiche che affliggono le nostre società, tanto in Giappone quanto in Italia. Le protagoniste della pièce riusciranno a vedere maturare i propri sogni?

Nato ad Osaka, Toshiro Suzue inizia a interessarsi e a collaborare col mondo teatrale mentre frequenta l’università di Kyoto. Nel 1993 fonda la compagnia Hachi-ji Han e da allora ha scritto e diretto tutte le loro produzioni (recitando anche in alcune di esse), ottenendo i principali riconoscimenti teatrali assegnati in Giappone. La sua opera principale è Tomodachi ga Kita (Il mio amico è arrivato), in cui un giorno d’estate uno studente universitario riceve la visita di un ex compagno di liceo che dovrebbe essere morto e parlano del passato. Questo è rappresentativo del teatro di Suzue, caratterizzato da conversazioni sensibili ma sempre più irregolari, che emergono dalla mentalità dei giapponesi contemporanei, profondamente introversi. Dal 1994, insieme a Matsuda Masataka e Tsuchida Hideo, pubblica la rivista Leaf, dedicata alla critica e alla creazione teatrale. Le opere di Suzue sono state tradotte in inglese, tedesco, russo e indonesiano. Nel dicembre 2007 ha creato Office Shiroinuma per coordinare le sue attività.


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