"Le prénom (cena tra amici)", sogni e frustrazioni dei quarantenni di oggi al Duse
Un fratello e una sorella con i relativi coniugi, e in più un amico di famiglia sospettato di essere omosessuale. Tutti appartenenti alla media borghesia. Una sera conviviale come tante altre, tra amici quarantenni. I padroni di casa sono professori, il fratello di lei fa l’agente immobiliare e sua moglie è un’aspirante scrittrice, mentre l’amico single è trombonista in un’orchestra sinfonica. Quella sera, però, accade qualcosa di speciale. Mentre tutti aspettano l’arrivo della moglie, il fratello annuncia alla compagnia che diventerà padre. Felicitazioni, baci e abbracci. Poi le solite domande: sarà maschio o femmina, che nome gli metterete? Il futuro papà non ha dubbi che sarà maschio; ma lo sconcerto nasce quando egli comunica il nome che hanno deciso di mettere al figlio. Un nome dichiaratamente di “destra”, che manda in bestia i padroni di casa, intellettuali di “sinistra”. Il dubbio è che si tratti di uno scherzo, ma il futuro genitore insiste.
La discussione degenera così ben presto investendo valori e scelte personali. Tra offese reciproche che non mancano di ferire tutti (nessuno escluso), nasce così il ritratto di una generazione allo sbando, dove tutti hanno qualche segreto da nascondere o da rinfacciarsi.
Rappresentato a Parigi nel 2010, Le prénom, ottenne sei nomination al Prix Molière dell’anno seguente e fu adattato subito per il grande schermo dai suoi stessi autori. Il film uscì anche in Italia nel 2012 con il titolo "Cena tra amici". Tre anni dopo, Francesca Archibugi ne fece un nuovo adattamento cinematografico con il titolo "Il nome del figlio".
Lo spettacolo, per la regia di Antonio Zavatteri, arriva al teatro Duse dal 21 novembre al 6 dicembre.