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"La signora Baba e il suo servo Ruba" al teatro Il Sipario Strappato di Arenzano

Sabato 15 ottobre ore 21, al Teatro Il Sipario Strappato Muvita di Arenzano, arriva il secondo appuntamento della nuova stagione teatrale con "La signora Baba e il suo servo Ruba" di Marco Taddei.

Questa "farsa sul lavoro con musica, parrucche e curry" ha vinto il premio Urgenze del Teatro Inverso di Brescia, e verrà portata in scena ad Arenzano per la regia di Marco Taddei, con canzoni di Paolo Li Volsi, e gli attori Pier Luigi Pasino, Paolo Li Volsi, Marco Taddei.

La storia ha luogo nella cucina di un ristorante, la cui proprietaria Baba è un'anziana signora che tiranneggia i suoi sottoposti. Al locale lavorano il Nipote e l'indiano Ruba: il primo ha ereditato la durezza e la volgarità della nonna e spera un giorno di diventare a sua volta il "capo della baracca"; il secondo è clandestino e lavora sodo per mandare i soldi alla famiglia nel suo paese, in attesa di un contratto di lavoro che regolarizzi la sua situazione. A completare lo staff c'è l'anziana cameriera che, dopo anni di lavoro usurante e malpagato, trova il coraggio di alzare la testa. La crisi economica e lo sfruttamento che caratterizzano il mondo del lavoro vengono affrontati in questo spettacolo attraverso la lente della farsa: personaggi caricaturali, pantomime e canzoni colorano la storia di un'ironia amara e travolgente.

La signora Baba e il suo servo Ruba nasce come esercizio di drammaturgia. A partire dal testo di Bertolt Brecht Il signor Puntila e il suo servo Matti (1941) Marco Taddei, attore e autore della compagnia NIM neuroni in movimento, sviluppa in modo originale il rapporto servo-padrone con un corto teatrale che si aggiudica il primo premio del Bando Urgenze 2010, indetto dal Teatro Inverso di Brescia e coordinato da Renato Gabrielli. Nel tempo il corto cresce e si trasforma fino a diventare lo spettacolo di oggi, anche grazie alla preziosa collaborazione con Paolo Li Volsi, musicista e attore, che ha composto le canzoni che caratterizzano i personaggi e che rendono giustizia alla matrice brechtiana del testo. «Ho voluto mantenere una forma che ricordasse i testi di Brecht, con un prologo ed un epilogo, con gli attori che entrano in scena e dichiaratamente recitano i personaggi, con uno stile non naturalistico e senza troppa psicologia. Questo stile permette di raccontare una storia cruda, di miseria senza rinunciare al gioco e alla leggerezza» commenta Marco Taddei.

info e prenotazioni: 3396539121, www.ilsipariostrappato.it 


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