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Via Sestri: inaugura un nuovo negozio di abbigliamento

Venerdì 3 ottobre, alle 19.00, in via Sestri al 105 rosso si accendono le luci sui nuovi locali di Bebo abbigliamento.

Non è solo una storia di una inaugurazione.

Quasi 300 metri quadrati. Dodici dipendenti, con tre nuove assunzioni. Due piani, in un antico palazzo della delegazione, sulla via principale, ristrutturati con due stili diversi, un concept store unico nel suo genere.

Questi, in sintesi, i numeri che segnano un importante successo per via Sestri e per tutto il CIV.

In un momento certamente delicato, dopo il clamore suscitato da alcune aperture di negozi cinesi in via Sestri, i commercianti del CIV applaudono alla nuova apertura di Bebo abbigliamento.

Nei locali che furono sede dello storico negozio di arredo casa, Dodero, dopo qualche anno di insegna Sisley, il pericolo grosso era quello di una nuova apertura di cinesi.

Ci sono momenti in cui la differenza la fanno le scelte.

In questo caso doppie. Scelte di cuore e di coraggio. Da una parte la famiglia Dodero che ha rifiutato offerte importanti ma avendo ben chiara la volontà di fare una scelta di qualità per i locali che tanto han rappresentato per la loro famiglia. Dall'altra i titolari di Bebo, con una scelta decisamente importante visto il periodo.

E' un esempio da seguire. Con il Comune si continua a parlare, senza mai partire, di patti d'area. In assenza di una politica che aiuti le piccole imprese, anzi stiamo andando in "direzione ostinata e contraria" con le nuove imposte comunali. Ancora una volta, senza chiedere nulla, sono le imprese a dare un segnale forte. La differenza tra la riqualificazione di un'area e il suo isolamento è davvero sottile. Sono le scelte singole, che se creano una catena virtuosa, possono contribuire a cambiare in meglio il tessuto commerciale e sociale di un'area. Nell'ultimo anno a Sestri diversi sono state le inaugurazioni di imprese di qualità che han deciso di scommettere sul territorio. Domani il commercio sestrese sarà con Bebo, a ribadire che Sestri c'è ed è il commercio locale che la mantiene viva. A dispetto di tutto il resto.

Venerdì 3 ottobre, alle 19.00, in via Sestri al 105rosso si accendono le luci sui nuovi locali di Bebo abbigliamento.

Non è solo una storia di una inaugurazione.

Quasi 300 metri quadrati. Dodici dipendenti, con tre nuove assunzioni. Due piani, in un antico palazzo della delegazione, sulla via principale, ristrutturati con due stili diversi, un concept store unico nel suo genere.

Questi, in sintesi, i numeri che segnano un importante successo per via Sestri e per tutto il CIV.

In un momento certamente delicato, dopo il clamore suscitato da alcune aperture di negozi cinesi in via Sestri, i commercianti del CIV applaudono alla nuova apertura di Bebo abbigliamento.

Nei locali che furono sede dello storico negozio di arredo casa, Dodero, dopo qualche anno di insegna Sisley, il pericolo grosso era quello di una nuova apertura di cinesi.

Ci sono momenti in cui la differenza la fanno le scelte.

In questo caso doppie. Scelte di cuore e di coraggio. Da una parte la famiglia Dodero che ha rifiutato offerte importanti ma avendo ben chiara la volontà di fare una scelta di qualità per i locali che tanto han rappresentato per la loro famiglia. Dall'altra i titolari di Bebo, con una scelta decisamente importante visto il periodo.

E' un esempio da seguire. Con il Comune si continua a parlare, senza mai partire, di patti d'area. In assenza di una politica che aiuti le piccole imprese, anzi stiamo andando in "direzione ostinata e contraria" con le nuove imposte comunali. Ancora una volta, senza chiedere nulla, sono le imprese a dare un segnale forte. La differenza tra la riqualificazione di un'area e il suo isolamento è davvero sottile. Sono le scelte singole, che se creano una catena virtuosa, possono contribuire a cambiare in meglio il tessuto commerciale e sociale di un'area. Nell'ultimo anno a Sestri diversi sono state le inaugurazioni di imprese di qualità che han deciso di scommettere sul territorio. Domani il commercio sestrese sarà con Bebo, a ribadire che Sestri c'è ed è il commercio locale che la mantiene viva. A dispetto di tutto il resto.


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