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Ogni sabato, alla Gam, con i cavalli e i cavalieri di Marino Marini

Alla Galleria d’Arte Moderna di Genova, nella prestigiosa ed unica cornice dei Parchi di Nervi, dal 14 agosto e per tutti i sabati fino al 14 novembre, sarà possibile partecipare alle visite accompagnate alla mostra temporanea  “I cavalieri di Marino Marini”, dedicata interamente a uno tra i più importanti e significativi scultori italiani del Novecento.

Gli approfondimenti tematici alla mostra, curati dall'Area Educativa della Cooperativa Solidarietà e Lavoro, mirano ad approfondire le tematiche percorse dall’artista toscano in numerose sue opere focalizzate su uno dei temi più caratteristici della sua ricerca scultorea e pittorica, il ciclo dei cavalli e cavalieri.

La mostra si snoda attraverso lo sviluppo di questo peculiare soggetto, indagato da Marini con grande sistematicità e impegno ossessivo nel corso di tutta la sua vita.

Gli approfondimenti avranno luogo il sabato con partenza alle ore 11.00/15.00/17.00
Tel. 010/3726025, email: biglietteriagam@comune.genova.it (max. 9 persone a gruppo)

La mostra

Visitabile fino al 14 novembre 2021 alla Galleria d'Arte Moderna di Nervi. la mostra "I cavalieri di Marino Marini", a cura della Fondazione Marino Marini, Pistoia, è un’ampia antologica dell’artista toscano Marino Marini (Pistoia 1901 – Viareggio 1980), uno tra i più importanti e significativi scultori italiani del Novecento.

L’esposizione, focalizzata sul principale archetipo della sua ricerca plastica, quel ciclo dei Cavalli e cavalieri cui diede avvio il San Giorgio e il drago, realizzato nel 1930-31 e conservato presso i Musei Civici di Monza, raccoglie non solo sculture dedicate a questo tema fondamentale della sua lunga e articolata esperienza artistica, ma anche opere su carta e dipinti. Il dialogo tra scultura e disegno – qui inquadrato in un ampio arco cronologico, ai cui estremi si collocano il gesso San Giacomo a cavallo del 1939 e la tempera su carta intelata Composizione del 1966 – attesta l’autonomia linguistica delle diverse forme espressive nell’arte di Marini, ma anche la loro coerente integrazione stilistica e culturale.

Altrettanto complesso appare il motivo ispiratore di queste opere che, provenienti per la gran parte dalle collezioni della Fondazione Marino Marini di Pistoia, ma anche da alcune importanti collezioni private, rivelano la coesistenza nell’opera dell’artista toscano di arcaismo e modernità. Sia nelle sculture, sia nelle grafiche e nei dipinti, Marini riuscì infatti a far convivere i rimandi alla tradizione della scultura classica con un personale confronto con le tensioni avanguardistiche del suo tempo.

Con una libertà creativa che gli permise, senza ripetizioni o momenti di stanchezza, di sperimentare e replicare questo soggetto sino agli anni settanta, Marini progressivamente disgregò dunque i contorni figurativi dei suoi cavalli e cavalieri per dare maggiore evidenza alla distribuzione delle masse plastiche.

Se la sua ricerca evidenzia in questo ambito l’inclinazione a confrontarsi con le specificità tecniche di differenti materiali, dal bronzo alla terracotta, il suo impegno nel campo della grafica e della pittura mostra la sua peculiare versatilità espressiva e la sua capacità di rileggere in maniera innovativa i temi a lui cari e di riproporli attraverso inedite soluzioni formali.


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