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"Quello che ho capito di De André", tra musica e reading alla scoperta di Faber

Sabato 9 novembre 2019, alle ore 21,30, Federico Dragogna presenta al "Cane" di corso Perrone il suo "Quello che ho capito di De André": una delle figure più significative e influenti del panorama culturale italiano viene raccontata e riletta attraverso canzoni scomposte, storie di vita vissuta, errori, conflitti personali affiancati a quelli storici e politici del nostro Paese.

«Fabrizio De André è [...] una bomba disinnescata dalla teca che molti si sono affrettati a costruirgli attorno, e che permette oggi a un qualsiasi politicante di citarlo e appropriarsene anche solo per un tweet. Proprio in tempi in cui un’ombra sul curriculum può distruggerti la vita, si sceglie un anarchico tesserato, bevitore accanito, fumatore accanito, figlio di papà e bestemmiatore come Maestro: siamo un Paese di ribelli o un rehab per ribelli? Di certo, tutto ciò che ha scritto e tutto ciò che scelse di vivere hanno ancora un’energia che nessun tweet o discorso ufficiale può sopprimere. Di questa energia, anche quando sporca e radioattiva, ne ho approfittato per anni - e ho deciso di raccontarla in un breve testo che parla di me, di lui e della libertà di scegliere la strada sbagliata.

Da ragazzo avevo scelto le sue parole perché mi sembravano le più coraggiose e le più pericolose, ora che le ritrovo ovunque mi sono chiesto se è il nostro Paese che ha finalmente trovato il coraggio o se sono ancora bombe a cui qualcuno ha fatto un giardino intorno - così che da fuori, anno dopo anno, si finisca per vedere solo il giardino.

"Quello che ho capito di De Andrè" non è un concerto anche se della musica c'è, non è un reading anche se ho dei fogli davanti: di sicuro c'è la mia voce, la sua e quella del tempo in cui siamo tutti immersi.

Ed è qualcosa che ho deciso di fare in posti che erano interessati a questo discorso e che mi hanno chiamato, in posti in cui anche lui, credo, sarebbe venuto volentieri. Sarò al Circolo Arci "Cane". È nel quartiere di Cornigliano, è piccolo, vivo e vero».

L'ingresso costa 7 euro ed è riservato ai soci con tessera Arci.


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