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Presentazione e proposta di donazione Fulgur di Mauro Panichella

Giovedì 9 giugno, alle 18:30, l’artista Mauro Panichella presenterà la sua opera e la proposta di donazione a Castello D'Albertis. Interverranno Amina Gaia Abdelouahab, storica e critica d'arte, e Caterina Gualco, curatrice.

Costituita da una testa di un capodoglio, l’opera si presenta in stretta relazione con un vero e proprio “bastone luminoso” al neon, che l’artista ha deciso di appoggiare sulla cresta del cranio, proprio dove i balenieri cercavano di puntare l’arpione per impossessarsi del prezioso olio in essa contenuto. Fulgur può essere pensata come una meridiana orizzontale, disutile in questo caso alla misurazione scientifica del tempo e dello spazio, ma in correlazione con il “fulmine” ed il “baleno”, parole che ben collegano la balena, l’elettricità e l’improvviso manifestarsi di un evento straordinario, fulmineo appunto come l’apparizione della schiena di una balena che compare sul filo dell’acqua.

A Castello D’Albertis l’opera richiama alla mente le vertebre – e le mandibole - di balena collezionate dal Cap. d’Albertis ed in parte usate per arredare la sua dimora ed il giardino, secondo un gusto che alla sua epoca andava dal gabinetto di curiosità alla tendenza nordeuropea di incorporare resti animali sulle facciate degli edifici a scopo decorativo.

La trasformazione da parte dell’artista di un cranio di capodoglio in opera d’arte contemporanea è un interessante “salto” mentale tra discipline ed epoche; inoltre, come segnalato dall’autore stesso, l’opera richiama la meridiana, arte in cui lo stesso Capitano d’Albertis è stato maestro durante tutta la sua lunga vita, realizzando più di 100 meridiane in tutto il mondo e una dozzina al castello.

Mauro Panichella ha deciso di proporre per queste ragioni la donazione dell’opera a Castello D’Albertis: “La mia ricerca artistica ha nelle sue fondamenta il concetto stesso di esplorazione. Molto spesso costruisco le mie opere sulla base di una suggestione scaturita da un ritrovamento. Dall’archiviazione fotografica di questi oggetti, (reperti ossei, conchiglie, foglie, carapaci, pietre, frammenti fossili, livree, invertebrati, pesci e molluschi per citarne alcuni) mediante lo scanner, mi sono avvicinato sempre di più alla ricerca antropologica, allo studio dei simboli legati a questi oggetti e alle innumerevoli connessioni tra il mito e la scienza. I motivi per i quali sento di voler donare la mia opera al Museo delle Culture del Mondo di Genova sono legati ai temi del viaggio e della curiosità. Mi sento molto vicino alla volontà del Capitano D'Albertis di approfondire, di scoprire e di sfidare sé stessi. Credo che la storia di “Fulgur” e, più in generale, la mia poetica, possa sposarsi bene con la filosofia inclusiva del museo e che possa rappresentare un esempio dell’“eredità culturale” lasciata dal Capitano d’Albertis alle nuove generazioni di filosofi, artisti, scienziati ed esploratori.”

Evento gratuito.

Per prenotazione: tel. 0102723820; e-mail: biglietteriadalbertis@comune.genova.it.

Il lavoro di Mauro Panichella è una continua ricerca di dialogo tra il mondo reale e quello virtuale e si manifesta con una forte relazione tra natura e tecnologia. I suoi soggetti sono anatomie animali, molluschi, crostacei, insetti, ossa, fossili, gusci che lui trova e conserva per attuare un processo di archiviazione e documentazione utilizzando uno scanner come apparecchio fotografico. Lo spirito di questa ricerca è un grande progetto in divenire, nel quale entra in gioco ogni situazione naturale, come in un flusso, che si spinge sino all’interpretazione simbolica attraverso videoinstallazioni, linee di luce e meccanismi elettromeccanici.

Ha partecipato a diverse esposizioni collettive e personali in Italia, Francia, Slovacchia, Spagna, Ungheria, Portogallo e Austria. Nel 2010 partecipa al progetto di residenza della Jeune Creation Européenne di Parigi e nel 2011 inizia a lavorare con Unimediamodern Contemporary Art, dove, grazie all’interesse di Caterina Gualco, si avvicina al mondo Fluxus. Ha lavorato con lo J.e.m.a. Museum e collaborato con numerosi artisti tra cui Cesare Viel, Ben Patterson, Eric Andersen, Antonello Ruggieri, Mauro Ghiglione, Philip Corner e Ben Vautier. Con quest’ultimo nel 2014 realizza il progetto Benandmauro.it. Nel 2015 espone al Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce di Genova e nello stesso anno è ospite in residenza presso la Emily Harvey Foundation di Venezia.

Il museo è aperto fino alle ore 22, nell’ambito dei giovedì della “Castello Experience”: museo aperto dalle 13 alle 22 con biglietto ridotto a 4,50 euro.

Il parco e il bistrot sono aperti dalle 10 alle 22. 

Alle ore 20 e alle ore 21, visite accompagnate “Svelati per voi” a cura della Cooperativa Solidarietà e Lavoro (Costo 7 € a partecipante, incluso ingresso in museo. Richiesta la prenotazione: tel. 0102723820; e-mail biglietteriadalbertis@comune.genova.it).

Presso il Bonton Bistrot è possibile gustare un aperitivo o cenare con menu alla carta (prenotazioni tel.391 7610087; e-mail info@bontoncatering.com).


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