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"No Corrida Day", in piazza De Ferrari contro l'uccisione dei tori nelle arene

Sabato 11 giugno anche a Genova, come in oltre venti tra le maggiori città italiane, si svolgerà il "No Corrida Day", manifestazione scenografica per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla terribile crudeltà con la quale ancora oggi si uccidono i tori nelle arene.

Alcuni parlano di tradizione e cultura, ma in pochi sanno cosa si nasconde dietro questa impari "sfida" tra uomo e animale.

I tori arrivano all'arena disorientati e indeboliti da fame, droghe e purghe. Prima dell'ingresso, gli vengono limate le corna, cosparsi gli occhi di vaselina per annebbiarne la vista, inzuppate le zampe di trementina per costringerli a movimenti impacciati e dolorosi, occluse gola e narici con stoppa per rendere difficoltoso il respiro. Vengono percossi sui reni con sacchi di sabbia, e infilzati con punte e aghi nelle carni e sui testicoli per rendere furiosi animali che sarebbero al contrario mansueti.

Durante la corrida vengono dapprima colpiti dai "picadores" per produrre dolore ed emorragie, quindi infilzati con le "banderillas" che ne straziano i muscoli del collo e delle spalle, costringendo i tori a tenere la testa bassa, e infine trafitti ripetutamente dalla spada del "matador", che causerà emorragie polmonari e una interminabile agonia.

Spesso quando vengono trascinati via, dopo avergli tagliato coda e orecchie quali macabri trofei, sono ancora vivi.

Anche i cavalli cadono spesso vittime delle corride, trafitti, sventrati e lasciati morire nell'indifferenza generale.

Tutto questo oggi non ha più alcun senso di esistere: per questo cittadini italiani ed europei manifesteranno affinchè il Parlamento Europeo bandisca una volta per tutte questa barbara usanza, che non si può considerare nè sport nè tantomeno arte o cultura.

L'appuntamento a Genova è sabato 11 giugno in Piazza De Ferrari (lato Palazzo Ducale), dalle 15 alle 19.30.


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