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Goa Boa: Fast Animals and Slow Kids, Rancore, Giorgio Canali, I'm not a Blonde, Giungla e molti altri

Tanti ospiti al Goa Boa, mercoledì 17 luglio al Porto Antico: l'appuntamento è con Fast Animals and Slow Kids, Rancore, Giorgio Canali, I'm not a Blonde, Giungla e molti altri.

I Fast Animals and Slow Kids (il nome nasce su ispirazione di una gag de I Griffin) dopo 4 album all’attivo confermano la partecipazione a Goa-Boa 2019, seconda tappa del lungo tour che li vedrà calcare i palchi più caldi d’Italia a cavallo del quinto album di imminente pubblicazione.

Giorgio Canali, già anima e chitarra dei CSI, CCCP, PGR, è uno degli ultimi "romantici maledetti" della scena musicale italiana: solca implacabilmente il mare magnum del nostro tempo, con un misto di timidezza, arroganza e dolcezza che è solo suo. Il suo ultimo disco è probabilmente il migliore che abbia mai prodotto.

Rancore - reduce da Sanremo 2019 in cui ha cantato insieme a Daniele Silvestri il brano "Argentovivo" - torna con un nuovo disco, dove il rapper oltre alle sue parole, decide di curare interamente anche la direzione musicale del progetto. Nascono così un nuovo disco e un nuovo spettacolo: “Musica Per Bambini” dove Rancore porta i suoi “giocattoli” sul palco trasformandolo in una cameretta dove i musicisti sono bambole di pezza con bottoni al posto degli occhi. Paura di tornare bambini?

Per quanto riguarda le I'm Not a Blonde, il loro singolo "Happy Face" mixa un electro punk scuro e incalzante per un brano che incarna scene di ordinaria distopia. Un contrasto emotivo tra un’ illusione di felicità e un mondo interiore di rabbia e paura. Sul palco costruiscono i loro pezzi con architetture di loop che si sovrappongono; voci, chitarre e synth si sommano, facendo del loro live-set una performance che riempie gli spazi sonori di una full band.

Martina Saladino, in arte Marte, durante l’adolescenza inizia a suonare il piano ed ha occasione di cantare in diversi gruppi locali. Amante dei viaggi, al termine degli studi si trasferisce in America ed è dopo il suo ritorno dagli Stati Uniti che comincia a maturare l’esigenza di scrivere canzoni. Inizia così un periodo di intensa scrittura, che la porta a formulare l’idea dietro il suo primo lavoro, “Metropolis in my head”: una similitudine tra il traffico, il caos, la folla e le contraddizioni di New York e quello che accade dentro di lei, ripresa anche dopo un ulteriore viaggio, stavolta in Irlanda, dove ha occasione di esibirsi più volte nel famoso quartiere di Temple Bar.

Giungla è Emanuela Drei, musicista di base a Bologna.
 Unendo atmosfere elettroniche e chitarra elettrica con la sua voce, produce un alternative pop pieno di vita come la ‘giungla’ da cui ha preso il proprio nome.

 Armata di sola chitarra elettrica, sampler e la propria voce si è fatta notare velocemente raccogliendo lodi internazionali e quasi un milione di ascolti senza un album pubblicato. Dopo essersi fatta conoscere con il suo singolo ‘Cold’, definito da The Line Of Best Fit “sfacciato e trasudante di fascino punk”, Giungla ha passato il 2018 in studio con il produttore inglese Luke Smith (Depeche Mode, Foals, Anna Of The North).




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