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Torna la rassegna "Life" al Teatro della Tosse con "Glam City"

Ritorna la terza edizione della rassegna "Life", promossa dal Teatro della Tosse di Genova in collaborazione con Arci Gay L’Approdo, dedicata a identità di genere e orientamenti sessuali.

Quest'anno all'interno della rassegna sarà presente anche lo spettacolo teatrale Glam City tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Trischitta con Silvio Laviano diretto da Nicola Alberto Orofino, che sarà in scena venerdì 18 maggio alle ore 20.30, sala Aldo Trionfo.
Un progetto a cura di Senzamisura Teatro e Progetto S.E.T.A., con il patrocinio culturale di ArciGay e ArciGayCatania.

Glam City racconta la rivoluzione mancata di Gerry Garozzo, artista diverso e trasgressivo che ha portato una ventata di novità e colore nella buia e carnale Catania degli anni Settanta. Adesso, a due anni dall’uscita, il romanzo approda in teatro, sarà Silvio Laviano a dare corpo e anima al protagonista, evocando tra i molti fantasmi anche il suo alter ego, Marc Bolan, padre delglam rock inglese.

Catania è la Milano del Sud, via Etnea è il salotto buono della città, e da piazza Esposizione in poi, per tutto il corso Italia, eleganti negozi d’abbigliamento. In estate, alla Plaja, serate danzanti e concorsi di bellezza, ma anche interminabili tornei di tamburello. La squadra di calcio è ritornata in serie A, e la villa Bellini, ogni domenica, si riempie di famiglie con bambini che si fanno fotografare accanto alla vasca dei cigni. Vicino al cinema Lo Po, più in là, di fronte alla tabaccheria dei Basile si sentono le prime deflagrazioni sonore di Pippo Pernacchia. Gerry Garozzo è un ragazzo diverso della Catania anni ’70 che sogna di entrare nel mondo dello spettacolo, di fare il trasformista. Ma Catania gli sta stretta. Per il suo ventunesimo compleanno vola a Londra e lì incrocerà l’astro nascente del Glam Rock, Marc Bolan. Nella torrida Catania, la sua glam city, assieme ad altri variopinti amici tenterà una rivoluzione di costume, fatta di travestitismo e trasgressione. Ma Catania non è Londra e lui non è Bolan, e il suo progetto discografico fallirà assieme alla sua disperata voglia di affermazione personale. Gerry ora è costretto a fare i conti con il suo sogno miseramente infranto. Da Catania a Milano, andata e ritorno, da promessa della canzone a travestito dei viali milanesi. Arriviamo agli anni ’90, siamo di nuovo a Catania, che nel frattempo non è più la glam city degli anni ’70. Cosa è cambiato? Quale città adesso Gerry Garozzo si troverà di fronte? E cosa ne è stato della sua rivoluzione?

Glam City è anche (o soprattutto) la storia di una città che ieri come oggi vive la contraddizione di essere luogo di provincia disperatamente alla ricerca di un riscatto. Da sempre legata alle tradizioni della sua festa, del suo teatro, dei suoi quartieri sgarrupati, dei suoi cittadini strafottenti, di una movida sfrenatae apparentemente spensierata, eternamente in cerca... in cerca... e forse per questo mai contenta. Una ricerca verso un glam che riesce raramente a concretizzare risultati, ed è forse per questo che la piccola city, schiacciata fra il vulcano e il mare rimane eternamente se stessa. La raccontano, nella sua versione teatrale, due uomini (uno in palco, l’altro alla regia) che lì sono nati, all’alba degli anni ’80, amanti infedeli delle migliori (leggi peggiori) tendenze dei propri concittadini, più volte scappati verso altre glam city, ma sempre tornati carichi di speranze e frustrazioni, sempre pronti a farsi spezzare per l’ennesima volta il cuore. Perché la nostra glam city, piccola piccola, ci ha preso l’anima e l’ha cucinata nelle carnezzerie di Via Plebiscito, l’ha mangiata senza mai saziarsi, fino a vomitarla. Ma (porca di una miseria!) quanto è bello il profumo di quelle rosticcerie di anime... È questo che ti frega, ed è per questo che sentiamo l’esigenza (urgenza) di raccontare. Gerry Garozzo, approfittiamo di te. Con te vogliamo solo urlare l’intimità dei nostri spiriti, la precarietà delle nostre riflessioni, la vita dentro una glam city piccola piccola... In scena Silvio Laviano, attore generoso e toccante come pochi.


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