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"Eichmann - Dove inizia la notte": al Duse la storia del gerarca nazista che pianificò lo sterminio degli ebrei

Dal 7 al 10 aprile al teatro Duse arriva "Eichmann - Dove inizia la notte" di Stefano Massini, con Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon.

Dobbiamo alla filosofa Hannah Arendt la tagliente frase che, forse meglio di ogni altra, ha spiegato l’inspiegabile macchina criminale nazista: «La banalità del Male».

E proprio Arendtt è la protagonista di questo testo, un atto unico di devastante semplicità: un’intervista della filosofa, scrittrice e politologa a colui che più di tutti incarna la traduzione della violenza in calcolo, in disegno, in schema effettivo. Adolf Eichmann viene arrestato in Argentina nel 1960: è lui il gerarca nazista che ha pianificato, strutturato e reso possibile lo sterminio di milioni di ebrei. Dai verbali degli interrogatori a Gerusalemme, dagli atti del processo, dalla storiografia tedesca ed ebraica oltre che dai saggi di Arendt, il drammaturgo Stefano Massini trae questo dialogo teatrale di feroce, inaudita potenza. Alla loro prima collaborazione, i due protagonisti, Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon, sono gli straordinari interpreti che danno anima e corpo a questo dialogo di agghiacciante intensità diretto con consapevole nitore da Mauro Avogadro.

Eichmann ricostruisce tutti i passaggi della sua travolgente carriera, con Hitler e Himmler raccontati come mai prima. Fino a svelare, lentamente, l’elementare e immane macchina organizzativa e di morte. Eichmann non è un mostro, ma un uomo spaventosamente normale, capace di stupire più per la bassezza che per il genio. Incalzato dalle domande della Arendt, si rivela il ritratto misero dell’arrivismo, della finzione, del più bieco interesse personale. Niente di più. Un uomo qualunque, non un monumento criminale. E resta aperta la domanda: è mai possibile che l’uomo più temuto da milioni di deportati, fosse un essere così vicino all’uomo medio? Ma è proprio qui, in fondo, che prende forma il male: nella più comune e insospettabile piccolezza umana.

Durata dello spettacolo:  1 h e 20 minuti.


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