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Il Crocifisso di San Martino di Murta

Il Museo Diocesano riprende le attività presentando una nuova iniziativa culturale con cui approfondire la conoscenza del patrimonio artistico della Diocesi, piccole gemme diffuse in un territorio che ha sempre bisogno di essere promosso e valorizzato.

Dal piccolo borgo di Murta, un’oasi di campagna sul lato destro della Val Polcevera, proviene questa intensa scultura raffigurante Gesù Cristo crocifisso. Era custodita nella chiesa di San Martino, uno scrigno barocco arricchito dalle donazioni delle famiglie nobili genovesi: ne rappresenta la peculiarità un grande dipinto raffigurante Martino di Tours che offre parte del suo mantello ad un povero, ritenuta della bottega di Anton Van Dyck.

Il Crocifisso oggetto dell’intervento conservativo era stato acquistato, secondo quanto riportano due eruditi come il Persoglio e i fratelli Remondini, per essere collocato su un altare laterale a sostituzione di un’ancona raffigurante Gesù e i Santi Sebastiano e Rocco, andata perduta nel 1747 durante l’invasione austriaca in Val Polcevera.

La scultura, inserita su una croce più tarda con canti in legno e foglia d’argento, rimase nella piccola cappella per un secolo circa, poi fu trasferita in un’altra sala; entrambi gli eruditi la ritengono opera del “Bissoni padre”, ossia Domenico Bissoni detto il Veneziano (Bissone, metà XVI secolo – Genova, 1639-1645), importante scultore ligneo al quale sono assegnate diverse opere per le chiese parrocchiali e conventi genovesi. Si tratta di un’attribuzione che ha tuttora necessità di ulteriori studi e verifiche, che nulla tolgono alla qualità artistica dell’opera.

Stante le condizioni del Crocifisso, la parrocchia ha deciso di intraprendere l’intervento conservativo affidandolo alle restauratrici Valentina Tonini e Annalisa Demelas (Laboratorio di conservazione e restauro Caffa, Genova) in collaborazione con Luca Venier, con la direzione di Franco Boggero (SABAP – Liguria).

La scultura si trovava in una situazione molto delicata dal punto di vista conservativo: dapprima si è proceduto alla rimozione delle diverse ridipinture che andavano ad offuscare la cromia originaria. Quindi è stato necessario consolidare il supporto, reso particolarmente fragile dall’attacco dei tarli, oltre a ricostruire alcuni frammenti andati perduti. L’operazione si è conclusa con il ritocco pittorico. L’intervento conservativo ha provveduto a rivelare la raffinata qualità esecutiva dell’opera mettendo in rilievo, al di là dell’individuazione precisa dell’artefice, l’intensità e il pathos emotivo che contraddistingue l’immagine: il viso contratto dal dolore e rivolto al cielo, il movimento contrapposto tra la parte alta del busto, incavato nel diaframma, e l’andamento del bacino e delle gambe, attivano un immediato coinvolgimento del fedele nella partecipazione alla Passione di Cristo.

Il Crocifisso resterà esposto presso il Museo Diocesano durante il mese di ottobre, per poi fare ritorno alla chiesa di origine, riprendendo il suo posto sull’altare maggiore.

Alla presentazione interverranno:

  • Paola Martini, Direzione del Museo Diocesano – saluto
  • Padre Mauro De Gioia, Ufficio Beni Culturali.
  • Franco Boggero, Direttore lavori, SABAP Liguria.
  • Don Emmanuel Lemiere, parroco di San Martino di Murta.
  • Valentina Tonini e Annalisa Demelas, Laboratorio di restauro CAFFA.

Ingresso gratuito

Per info: Biglietteria Museo Diocesano tel. 010/2475127 – 010/2470283 (orario: da lunedì a sabato 12,00-18,00, domenica 14,00-18,00 chiuso il martedì) – email info@museodiocesanogenova.it.


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