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"Colleghi" al teatro Garage: quando lo stress da ufficio è divertente

Negli uffici di una azienda è successo qualcosa di strano.

I sei responsabili di settore, persone con caratteristiche e ambizioni  diverse, si comportano in modo assurdo. Sembrano essere completamente nel pallone, proprio a pochi minuti dall’inizio dei colloqui con il Direttore Generale che sceglierà tra loro il suo futuro Vice. 

Per capire cosa è successo, però, bisogna tornare a qualche ora prima, e cioè al momento in cui i sei scoprono, per caso, che in realtà tra di loro è già stato individuato chi dovrà ricoprire quel posto. Ma gli altri ovviamente non sono d’accordo.

Ed è a questo punto che come d’incanto tutte le invidie, le gelosie che caratterizzavano il loro rapporto vengono messe da parte per un’alleanza subdola e meschina, che ha un solo scopo: quello di far apparire il prescelto, durante il colloquio, come una persona instabile e pertanto inadatta al ruolo.

Ma bisogna trovare un modo, un’idea plausibile, che costringa il loro collega a rinunciare alla promozione, e che lo faccia anche di sua spontanea volontà.

E ad aiutare i membri del complotto sarà lo stesso candidato, che fornirà un ottimo pretesto con la sua ipocondria cronica, ed una misteriosa malattia che, tra le altre cose, porta ad avere delle sensazioni di déjà-vu   e allucinazioni visive e uditive.

Una malattia che qualcuno già definisce come “Sindrome da stress da ufficio”…
Da qui iniziano una serie di espedienti esilaranti e situazioni paradossali messe in atto dai personaggi, quasi al limite del surreale, che conducono lo spettatore fino all’epilogo, spiazzante ed inaspettato. In una divertente rappresentazione di quello a cui può condurre l’ambizione umana, che troppo spesso cede, per proprio interesse, al suo lato oscuro…


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