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Claudio Coccoluto, il re della house, con un dj set di 5 ore al Casa Mia Club

Fino ad oggi abbiamo visto dietro la consolle del Casa Mia artisti del calibro di Skin, Tomme Vee, Jp Candela, Mauro Ferrucci, Ellenbeat.

Sabato, nella serata Gotha Saturday, tocca ad un monumento della musica house: Claudio Coccoluto.

Il programma

La serata sarà speciale: per una volta si potrà entrare con un unico biglietto d'ingresso e si sarà liberi di stare in Salotto (la sala principale al livello -1) oppure in Garage (il cub al livello -2). Nella sala principale in consolle Claudio Coccoluto per un deejay set di cinque ore.
In Garage una serata 100% RST. L'organizzazione reduce dal grandissimo successo del First Festival di sabato scorso (25 novembre 2017) presenterà il suo ritorno al format "Smileandance" con il meglio della musica techno.

Nel preserata in Salotto dalle 21:00 l'organizzazione The Red Box darà vita ad un apericena a base di musica tech-house con Enrico Delaiti e Christian Kou accompagnato da giropizza e buffet.

Venerdì, nell'ambito di #REMAKE, il venerdì adulto del locale genovese, giropizza dalle 21:00 (la pizza è buonissima) e dalle 22:45 il concerto della band Stratagemma. A seguire il dj-set di Fabrizio Valenza di Radio Babboleo e Max Giannini (direttore artistico del locale). Serata adatta ad un pubblico over 30. Gli Stratagemma sono specializzati in cover di pop, rock, funk e jazz, successi internazionali senza dimenticare la migliore musica italiana.
Nella sala al livello -2 del locale (Garage) va in scena l'appuntamento all'insegna della musica elettronica, con Oversize: ospiti Veniceberg, con il suo Collective! Omar Akhrif, Michele Preda, Nizer.

Coccoluto

Quello di Claudio Coccoluto è uno dei primi nomi che vengono in mente pensando al DJing italiano. La sua è autentica devozione per la musica, una passione viscerale nutrita quotidianamente mediante stimoli che lo traghettano verso nuovi traguardi. Col desiderio di mettersi costantemente in gioco e alla prova, inizia a comporre brani in maniera abbastanza rudimentale negli anni Ottanta, ricorrendo a strumenti oggi divenuti feticci per gli appassionati ma soprattutto con una sana dose di incoscienza che gli permette di approcciare alla musica house in modo del tutto inconsapevole, proprio come accade con un remix per i Talk Talk rimasto nel cassetto. Sono gli anni Novanta ad eleggerlo tra i portabandiera del DJing nostrano, le date si moltiplicano a dismisura e la sua fama oltrepassa i confini patri. A contraddistinguerlo è uno spiccato eclettismo che si riflette pure nell'attività compositiva. Claudio ama miscelare elementi apparentemente diversi e disomogenei per farli confluire in un unico mood, e questo diventa presto il suo modus operandi.
Se i suoi set sono frutto di un percorso culturale e vengono scanditi da un distintivo timbro sonoro, altrettanto lo sono le sue produzioni discografiche, marchiate da continue commistioni che rimarcano un gusto nettamente trasversale. Dagli esordi sulla napoletana UMM ai primi remix per Jinny e The Fog, passando per svariati studio project condivisi con Savino Martinez, edifica un curriculum discografico di pregio ma senza cercare il successo mainstream. Il caso vuole però che questo poi arrivi per davvero. "Belo Horizonti", pubblicato nel 1997 dall'etichetta dei Basement Jaxx e nato per reinterpretare e valorizzare un vecchio brano di Airto Moreira, diventa un classico che suscita l'interesse della Virgin che lo licenzia in diversi Paesi del mondo. I tempi sono maturi pure per l'avvio della the dub, etichetta che tiene a battesimo The Heartists e che rinascerà nel 2015 sotto nuove prospettive e stimoli.
La credibilità di Coccoluto cresce ulteriormente: sempre nel 1997 conquista la copertina di DJ Mag ed è il primo italiano ad entrare nell'ambita classifica redatta dalla medesima rivista britannica anche se, è bene ricordarlo, figura insieme ad altri italiani già in quella del 1993, quando la Top 100 DJs non è ancora decretata da votazioni dei lettori. A seguire seleziona e mixa una raccolta per un altro illustre giornale d'oltremanica, Mixmag, mandando in orbita house dai riflessi latini, funky, jazzy e disco. La sua fama è al diapason ma in più occasioni si dichiara nemico del divismo seppure, per sua stessa ammissione, riconosca di esserne stato un inconsapevole artefice.

Innamorato della musica praticamente da sempre, negli anni Duemila raggiunge un livello di popolarità tale da essere interpellato in programmi televisivi (Matrix, skyTg24), coinvolto come testimonial per un videogioco della PlayStation 2 (DJ Decks & Fx) e come giurato al Festival Di Sanremo. La sua notorietà però è pari all'autorevolezza che si guadagna in tre decadi di ininterrotta attività, raccontate in un libro edito da Einaudi nel 2007, "Io, DJ".
Per Coccoluto fare il disc jockey resta una vera e propria missione e in virtù di ciò aspira a vedere legata tale attività ad una figura seria e di rilievo professionale altissimo. Fedele sostenitore del vinile, è dell'avviso che «il giradischi sia lo strumento simbolo del DJing, come la chitarra elettrica lo è del rock, l'oggetto che permette di esprimere quel contenuto artistico, quel carattere e quella tipicità che fanno di ogni disc jockey un artista con una propria sensibilità ed un carattere individuale».

Stanco di veder divelta la spiritualità di musica e luoghi dal marketing invasivo del nuovo millennio, Claudio Coccoluto rivendica con forza la dimensione artigianale del proprio ego, prendendo le distanze dalla massificazione dei gusti e dei criteri di valutazione e preservando il più possibile l'amore per la sua professione, sbocciato ascoltando una cassetta registrata tra le pareti della Baia Degli Angeli.

(Giosuè Impellizzeri)


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