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L'Andrea Chénier di Giordano al Carlo Felice

Martedì 12 aprile 2016, alle ore 20.30, va in scena Andrea Chénier, l’opera più celebre ed amata di Umberto Giordano che  dopo la rappresentazione del 2009 torna al Teatro Carlo Felice.

Sul podio uno specialista dell’opera italiana tra Ottocento e Novecento, Giampaolo Bisanti, affiancato da un cast di protagonisti di livello internazionale: Marcello Giordani e Piero Giuliacci nel ruolo principale, il poeta Andrea Chénier, Alberto Gazale e Sergio Bologna in quello del suo rivale Carlo Gérard, Norma Fantini e Patrizia Orciani nella parte della nobildonna amata da Andrea, Maddalena di Coigny, inoltre, tre co-protagoniste femminili  Sofia Koberidze (Bersi),   Elena Traversi (La Contessa di Coigny), Alessandra Palomba (Madelon) oltre a Paolo Maria Orecchia (Roucher), Dario Giorgelé (Pierre Fleville e Fouquier Tinville), Roberto Maietta (il Sanculotto Mathieu), Enrico Cossutta (l’abate), Enrico Salsi (un “Incredibile”), Alessandro Busi (Schmidt), Loris Purpura e Matteo Armanino (il Maestro di casa ), Roberto Conti e Alessio Bianchini (Dumas).

Il periodo storico in cui l’opera è ambientata, che va dai momenti immediatamente precedenti alla Rivoluzione Francese fino a Roberspierre, tra trasparenze di giustizia sociale da una parte e terrore dall’altra, rivive nella messa in scena di  Lamberto Puggelli ripresa da Salvo Piro. Le scene realizzate da Paolo Bregni e i costumi curati da Luisa Spinatelli, ricostruiscono le  drammatiche vicende di quel cruciale momento della storia moderna con cura cinematografica e ricchezza scenica da kolossal: Il Coro del Carlo Felice al gran completo diretto da Pablo Assante, mimi e danzatori guidati dal coreografo Giovanni Di Cicco e figuranti danno vita tutti insieme alla miriade di dame, abati, sanculotti, gendarmi, venditrici ambulanti, giudici, prigionieri, pescivendole, guardie nazionali, strilloni e altro ancora, che affollano il dinamico libretto in quattro quadri di Luigi Illica. 

Le luci, curate nei minimi dettagli, sono firmate da Luciano Novelli.


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