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"Caffè Odessa" a LaClaque, tra musica e racconti yiddish, ebraici, ladini, inglesi e spagnoli

Photo credits: sito web Teatro della Tosse

"Caffè Odessa" - in scena a La Claque il 30 gennaio alle 18,30 - è uno spettacolo musicale di e con Miriam Camerini, un viaggio per scoprire l’intreccio tra musica, identità ebraica e lingue dell’ebraismo, presentato a LaClaque in occasione della Giornata della Memoria, dal Centro Culturale Primo Levi.

Una notte d’inverno nel quartiere ebraico di Odessa. La nebbia del porto si confonde con la luce dei lampioni, l’umidità entra nelle ossa attraverso il cappotto. Oltre le finestre appannate, un caffè promette compagnia, calore, qualche risata e un po’ di musica. Viaggiatori e avventurieri, cantanti dell’Opera e marinai, ragazze di buona famiglia e attrici sfiorite, commercianti e militari. Attorno al Samovar si raduna un mondo intero, e finché ci sono musica, acquavite e caffè la notte non finisce.

Da Cracovia a New York, Da Berlino a Tel Aviv, da Istanbul a Buenos Aires, canzoni si susseguono, profumi si intrecciano, sapori si mischiano. Yiddish, ebraico, ladino, inglese, spagnolo.

A chi appartiene la cannella? All’Oriente profumato o alle notti del nord Europa? L’Europa e gli Stati Uniti hanno nutrito la diaspora ebraica di Jazz, Tango, di musiche dei Balcani, di canzoni da varietà, ma forse la vera radice sta nel Medio Oriente, oppure si perde nella notte dei tempi, nelle melodie cantate dagli ebrei cacciati di Spagna e approdati a Istanbul e a Salonicco. Poi c’è la nuova canzone che nasce nei kibbutz, dove ci si stringe attorno al fuoco, la sera dopo il lavoro nei campi, oppure si danza, per celebrare il primo raccolto e la gioia di essere vivi e liberi.

Ma allora esiste la musica ebraica? E se sì, che cos’è? Poco conta: l’importante è avere una storia da raccontare e una canzone da cantare.

Ingresso libero prenotando al n.0102470793 o scrivendo a promozione@teatrodellatosse.it


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