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"I'm not a blonde" live allo Zapata

I'm Not A Blonde porteranno il loro concerto allo Zapata per presentare "The Blonde Album". Il gruppo si presenterà in una formazione nuova: saranno affiancate alla batteria da Leziero Rescigno (musicista - Amor Fou, la Crus e produttore - Mauro Ermanno Giovanardi, Sinfonico Honolulu, Marco Iacampo, Alessandro Graziane molti altri).

Il sound si fa più solido, in bilico tra i suoni analogici e digitali, con nuova forte componente tribale, che rende lo spettacolo ancora più carico e coinvolgente senza mai perdere lo stile e l'identità electro punk del duo.

The Blonde Album nasce da una profonda ricerca d’identità del duo che, nei primi mesi di lavorazione e a fronte di un primo album nato da una pura esigenza creativa, si è chiesto se confermare o smentire tutte quelle etichette che critica e pubblico hanno attribuito in questi anni di concerti. Un’indagine verso se stesse, verso la propria musica e verso i propri orizzonti comuni: la scrittura è partita da qui. Le canzoni raccontano il cambiamento, la ricerca, tutte quelle esperienze e quei rapporti che nella vita mutano: scontrarsi la prima volta con la percezione di quello che la società vuole da noi (Daughter), storie d'amore che vanno in crisi per l’incapacità di ascoltarsi (Walls Coming Down, A Reason) e strade che si aprono quando le relazioni finiscono e prendono altre direzioni (The Road). Chiara e Camilla, dopo la prima stesura dei pezzi, sentono per la prima volta la necessità di coinvolgere un esterno, Gianmaria Accusani (Sick Tamburo, Prozac+), scelto per la sua scrittura diretta, genuina: “Di lui ci piace l'attitudine punk che va dritta al punto, sincera. In quell'attitudine abbiamo ritrovato la nostra identità. Quest’attitudine è stata la stessa riconosciuta da Daniel Hunt dei Ladytron, che ha prodotto ‘A reason’. Quando ha sentito il provino del brano ha trovato delle similitudini con una band Newyorkese, i Pylon, di cui lui è un fan.

Partendo da questo Daniel è riuscito ad aggiungere una sfumatura ancora più tweested e scura al brano.” Il risultato è un disco dalle forti tinte anni ’80 ma totalmente affogato nei 2000, tra l’arroganza di Le Tigre e le melodie catchy à la Tune-Yards.


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