Cronaca

Quinto, Alice Scagni uccisa con 17 coltellate: arrestato il fratello

La donna, 34 anni, è scesa in strada incontrando il fratello. I due hanno iniziato a litigare ma la lite è presto degenerata

Alberto e Alice Scagni (foto dal profilo Facebook di Alberto Scagni)

Ultimo aggiornamento: ore 20,50

Si chiama Alice Scagni la donna uccisa nella serata del 1 maggio a coltellate per strada a Quinto, in via Fabrizi. 

La donna, 34 anni, era scesa in strada per portare il cane a spasso, incontrando il fratello Alberto, 42 anni, a una decina di metri dal portone di casa. I due hanno iniziato a litigare ma la lite è presto degenerata, e la donna è stata colpita da almeno 17 coltellate: questo quanto emerge dalla prima ricognizione fatta sul corpo dal medico legale Sara Lo Pinto. Nei prossimi giorni verrà effettuata l'autopsia.

A chiamare i soccorsi, i vicini di casa e il marito, sposato nel 2018, preoccupati per le grida in strada. Quando sono arrivati i volontari della pubblica assistenza e i medici del 118, però, purtroppo per la donna non c'era più niente da fare. Lascia il coniuge e un bimbo di un anno e quattro mesi. 

Alberto Scagni, residente a Sampierdarena, è stato fermato poco lontano dal luogo del delitto, con il coltello e i vestiti sporchi di sangue e portato prima in Questura, poi nel carcere di Marassi: l'uomo è accusato di omicidio volontario aggravato.

Quella di ieri sera non era la prima lite tra Alice e Alberto: l'uomo, disoccupato, aveva già discusso in passato animatamente con la sorella, e i rapporti erano tesi tanto che più volte sarebbe stata chiamata la polizia. Secondo una prima ricostruzione, il fratello si è accanito contro la sorella dopo averle chiesto soldi per l'ennesima volta. La 34enne a quanto pare era l'unica ad aver aiutato economicamente il fratello, ma poi aveva smesso e le richieste e i messaggi si sarebbero fatti sempre più pressanti.

Il rapporto teso con la sorella e la porta della nonna bruciata

In un post su Facebook pubblicato da Alberto, viene mostrata una sua foto al matrimonio della sorella, pubblicata in cima all'articolo: "Questa (in cui potete ammirare una donna che si sta per sposare e un mix tra un narcos, Daredevil e un ubriaco) è l'unica foto del matrimonio di mia sorella che per adesso si è degnata di mandarmi - ha scritto lui, lasciando intendere un rapporto non sereno con Alice - . Forse perché nelle altre sono ancora più brutto? Non mi stupirebbe. Di essere più brutto. Ma dubito sia il motivo. E sono passati anni, peraltro".

Scagni, leggendo i suoi post sui social, stava covando rancore da settimane, ed era convinto di essere spiato, tanto che aveva fatto bonificare l'appartamento temendo eventuali microspie. "Forse sto per essere giudicato male da chi non ho mai giudicato male" scriveva su Twitter proprio il 1 maggio, poche ore prima dell'omicidio, e poi ancora "Cose difficili nella vita: rispondere sì oppure no. Me lo segno? Ma sì, dai. Ho appena fatto una cosa difficile!". Nei giorni scorsi, aveva pubblicato una fotografia con una mazza da baseball e un coltello, forse proprio l'arma del delitto. 

Secondo quanto riporta l'Ansa, alcuni giorni prima di uccidere la sorella Alice, Alberto Scagni avrebbe bruciato la porta di casa della nonna, a Sampierdarena, nello stesso suo palazzo. Sarebbe stata lei stessa a indirizzare, allora, gli agenti verso il nipote che avrebbe chiesto con insistenza - senza ottenerli - soldi anche all'anziana. L'incendio non aveva provocato feriti ma solo un danno alla porta: gli inquirenti sospettano che a dare fuoco sia stato Scagni che, da giorni, creava problemi nel condominio e pare che i vicini di casa avessero chiamato già più volte la polizia.


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