Cronaca

Allarme incendi da Nervi a Pegli, alture avvolte da fiamme e fumo

Dopo una notte di paura, la mattina è iniziata con un nuovo rogo divampato tra Voltri e Pegli. Autostrade nel caos, decine di persone sfollate e focolai attivi in più punti

Lunghissime ore di paura, quella trascorse dai genovesi, che dopo avere visto col fiato sospeso l'incendio divampato lunedì mattina sulla collina di Sant'Ilario allargarsi verso levante e verso Apparizione, martedì si sono svegliati con un nuovo rogo scoppiato tra Voltri e Pegli, in zona Pegli 2, tra Pegli e Multedo.

Altri focolai, alimentati dalle forti raffiche di vento, sono divampati poi a Sori, in località San Bartolomeo (già contenuto e messo in sicurezza) e a San Colombano Certenoli in località Romaggi, alle pendici del Monte Ramaceto, entrambi spenti, l'ultimo nel pomeriggio.

Al momento l'ipotesi più probabile è l'incendio di Pegli abbia origine dolosa, mentre quelli di Nervi potrebbe essere stato provocato da un fuoco acceso sfuggito al controllo.

VIDEO | Incendi a Pegli, famigli sfollate per le fiamme vicine alle case

VIDEO | Incendio vicino alla strada, Vigili del Fuoco in azione in via Salgari

Alle 18 è ancora grave la situazione sul monte Fasce (come si può vedere in questo video), dove i Vigili del Fuoco stanno lottando per contenere le fiamme. I soccorsi sono resi ancor più difficili dal fatto che con il buio i canadair non possono entrare in azione e bisogna dunque contare solo sulle squadre di terra.

Intorno alle 16 risultano attivi ancora 2 incendi, a Pegli e a Nervi, per cui sono impiegati 3 canadair. A Pegli sono rientrati nelle loro abitazioni i 20 nuclei familiari evacuati in via precauzionale. A Nervi attivi continuano a essere attivi i fronti lato est, nei canaloni dietro l'autogrill di Sant'Ilario e sul Monte Moro, ma il rogo pare sotto controllo, anche se il forte vento contribuisce ad alimentarle: almeno 30 volontari della Protezione Civile sono in presidio su via Biasioli, cia Bettolo, nei pressi delcasello autostradale di Nervi e nella zona del "Liberale". In totale sono 50 le unità dei Vigili del fuoco impegnate, con 30 mezzi e oltre 4 sezioni operative inviate dalle regioni limitrofe.

La situazione a Nervi

Intorno all'ora di pranzo un focolaio sul monte Fasce ha ripreso vigore, e il fumo è tornato a innalzarsi chiaramente visibile, ma poco prima delle 16 la situazione è migliorata, complice il lavoro di Vigili del fuoco e volontari: «Il fuoco ha svalicato dal Fasce sul versante di San Desiderio. Fortunatamente il vento soffia in direzione opposta e mantiene le fiamme oltre la via monte fasce - aveva fatto sapere intorno alle 13 su facebook Michele Raffaelli, assessore del Municipio Levante - Situazione critica sul monte Moro. Fuoco a 50 metri dal civico 111 di via Lanfranco»

Dalle 5 della mattina sino alle 7.30 è rimasta chiusa l'A12 tra Recco e Nervi, dopo una notte i cui il tratto è stato aperto "a singhiozzo" per consentire al traffico di defluire. Autostrade per l'Italia fa sapere che non è escluso che nelle prossime ore venga nuovamente chiusa per consentire le operazioni di soccorso. In zona sono ancora attivi alcuni focolai sulle alture di Sant'Ilario, sul monte Fasce e sul monte Moro, e intorno alle 10.30 ne è divampato un altro vicino al casello di Nervi, sul Colle degli Ometti. La situazione sarebbe comunque sotto controllo, e in miglioramento, anche se il forte vento

Nella serata di ieri le fiamme si sono avvicinate pericolosamente alle case, e alcune famiglie sono state evacuate in zona via del Commercio (via della Fassa), per poi riuscire a rientrare soltanto a notte inoltrata. Aurelia completamente bloccata già da Recco per il gran numero di mezzi deviati dall'autostrada. L'incendio era divampato nella mattinata di lunedì dal monte Moro, ed è rapidamente sceso verso Nervi, alimentato dal vento, arrivando nella zona di Via del Commercio e Via Biasioli bloccando anche parte dell'A12.

Pegli 2, residenti in fuga dalle fiamme

Sono circa 300 le persone che prima dell'alba e in mattinata hanno dovuto lasciare le loro case, minacciate dal fuoco, nel quartiere Orizzonte, in via Salgari e in via alla Pineta, dove la situazione, dopo una breve tregua, è tornata molto preoccupante.

Alcuni di loro, intorno alle 9.30, via via che il fronte è stato circoscritto a fatica, hanno iniziato a fare ritorno nelle abitazioni, anche se molte persone nel primo pomeriggio sono state invitate a scendere in strada in via precauzionale. Al momento in azione sul territorio tre canadair, uno sul levante e due sul ponente.

Le parole dell'assessore Crivello: «Villa Pallavicini a rischio»

A preoccupare maggiormente, adesso, è la situazione a Villa Pallavicini, decisamente critica, come confermato anche dall’assessore comunale alla Protezione Civile, Gianni Crivello, da ore sul posto insieme con gli uomini della Protezione Civile e i Vigili del fuoco: «I Vigili del fuoco avevano lasciato via Salgari, ma sono dovuti tornare di corsa a causa del vento. Noi ci stiamo spostando a Villa Pallavicini, dove la situazione è grave, soprattutto tenuto conto dell’immenso valore storico e culturale. E’ stata già parzialmente colpita, e stiamo cercando di limitare i danni. Al momento sono in azione due canadair, ma uno non riesce a intervenire al meglio a causa delle condizioni meteo, quindi è fondamentale inviare squadre da terra». 

Monitorata anche la Val Varenna, dove alcune case isolate sono minacciate dalle fiamme: «Purtroppo è prevista una giornata da triangolo nero anche per domani. Dobbiamo in ogni modo contenere il fronte entro la serata»

«Abbiamo attivato il Coc, convocato alle 9, e il numero verde 800177797 - ha sottolineato Crivello - I canadair sono entrati in funzione sia a levante sia a ponente, e stiamo monitorando attentamente, minuto per minuti, la situazione»

Traffico paralizzato, la situazione in autostrada e in città

A Pegli Restano chiuse scuola Rizzo-Alessi e alla scuola Varenna, e via Salgari e via Vespucci sono state chiuse al traffico per consentire il passaggio dei mezzi di soccorso. Stando alle prime ricostruzioni, il rogo è partito intorno alle 2 in zona Vetta e si è rapidamente allargato verso via alla Pineta e Villa Pallavicini. Testimonianze parlano di "aria irrespirabile" in tutta la zona, e l'incendio e il fumo si notano da diverse parti della città. I mezzi dei Vigili del Fuoco stanno cercando di transitare per le strade non senza qualche difficoltà legata alle automobili parcheggiate in divieto di sosta che ostruiscono il passaggio.

Il video dell'incendio a Pegli

Il sopralluogo del governatore Toti e dell'assessore regionale alla Protezione Civile, Gacomo Giampedrone

Intorno a mezzogiorno sulle alture di Pegli sono arrivati il governatore Giovanni Toti e l'assessore Giampedone: «La situazione a Nervi sembra sotto controllo, più preoccupante quella a ponente - ha spiegato Toti - soprattuto vista la densità di popolazione del quartiere di Pegli. L’autostrada è stata parzialmente riaperta, al momento sono attivi anche due canadair, un terzo ha avuto un’avaria, ma uno è in arrivo. DI certo il vento non aiuta».

«Tutti questi focolai che si sono aperti nelle ultime ore non possono essere tutti frutto del caso - ha fatto sapere l'assessore Giampedrone - ma la valutazione verrà fatta appena passata l’emergenza. Su Nervi abbiamo stabilizzato la situazione, ma il fronte di Pegli è molto delicato, non possiamo dire di avere una gestione completa e sotto controllo, il vento sta creando grandi difficoltà. La sala operativa è aperta da ieri, 24 ore su 24, e lo rimarrà sino alla fine dell'emergenza».

La Regione Liguria ha dichiarato lo stato di grave pericolosità su tutto il territorio ligure, vietando l’accensione di qualsiasi tipo di fuoco, sia pirotecnici sia per la combustione di materiale vegetale, e di mettere in funzione apparecchi elettrici come motoseghe: «E' evidente che accendere fuochi e bruciare sterpaglie può essere pericoloso in condizioni del genere e sono attività che abbiamo ritenuti opportuno vietare in attesa che il meteo migliori - ha fatto sapere il governatore Toti - Non è stato un inverno particolarmente piovoso o nevoso, quindi il problema della siccità non aiuta».


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