Cronaca

Hi-Lex Chiavari, ripartono gli scioperi contro i licenziamenti

Da oggi, venerdì 11 marzo, la rappresentanza sindacale unitaria Fiom e Fim hanno concordato un primo pacchetto di ore di sciopero da effettuarsi in azienda, le cui modalità verranno comunicate giorno per giorno

Dopo l'annuncio di esuberi nella sede chiavarese, giovedì 10 marzo 2022 si è tenuto il quarto incontro tra organizzazioni sindacali e direzione aziendale di Hi Lex, assistita da Confindustria, per verificare la possibilità di evitare i 22 licenziamenti dichiarati nella procedura aperta il 27 gennaio.

L'azienda ha ribadito la disponibilità a ridurre gli esuberi attraverso una ricollocazione interna di 5 o 6 lavoratori dopo un corso di formazione mirato. Per i lavoratori non ricollocabili all'interno ha offerto il supporto di una società di outplacement affiancata da corsi di formazione. Per chi è disponibile a uscire dall'azienda volontariamente non c'è disponibilità ad alzare l'incentivo, fermo a 15 mensilità.

La Fiom ha ribadito che non è accettabile nessuna ipotesi di accordo che preveda licenziamenti coercitivi, a maggior ragione in una fase dove la guerra in corso nell'Est Europa sta cominciando a complicare pesantemente le prospettive di lavoro in numerose aziende, a partire proprio da quelle del settore auto, dove è già messa in discussione la continuità delle catene di fornitura.

La Fiom ha proposto alle altre organizzazioni sindacali presenti in Hi-Lex di promuovere dalla data odierna scioperi all'interno dell'azienda e manifestazioni all'esterno per modificare le posizioni della controparti e creare le condizioni per arrivare a un accordo che non lasci un solo lavoratore 'in mezzo alla strada'.

Da oggi, venerdì 11 marzo, la rappresentanza sindacale unitaria Fiom e Fim hanno concordato un primo pacchetto di ore di sciopero da effettuarsi in azienda, le cui modalità verranno comunicate giorno per giorno. Altre iniziative esterne verranno rese note nel corso della prossima settimana.

A Regione Liguria ed enti locali la Fiom dice che, seppur apprezzata, non può più bastare la solidarietà espressa con gli ordini del giorno, ma va proposto un concreto supporto per raggiungere l'obiettivo che lavoratori e sindacati auspicano, ovvero che non si perda un solo posto di lavoro.


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