Cronaca

Nuovo Gaslini: padiglione Zero, nuove sale operatorie e campus universitario

Il costo complessivo dei lavori e spese accessorie, sostenuto integralmente dal concessionario, è di 145,6 milioni di euro. Il Cda ha individuato nella proposta del raggruppamento Cmb quella preferibile

Il Cda dell'Istituto Gaslini, riunitosi nella serata di lunedì 14 novembre, ha deliberato la scelta della proposta preferibile per il nuovo ospedale, tra quelle identificate come di interesse pubblico. I proponenti arrivati alla procedura comparativa finale sono stati due: il raggruppamento temporaneo di impresa (Rti) con Percassi, in qualità di mandataria, e il raggruppamento con mandataria Cmb (Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi).

Al termine della procedura comparativa il Cda ha individuato nella proposta del raggruppamento Cmb quella preferibile, tra quelle identificate come di interesse pubblico. Con tale decisione, il consiglio di amministrazione ha scelto il progetto che, dopo possibili ulteriori migliorie, diventerà base di una gara europea per l'affidamento della concessione per l'ammodernamento della struttura ospedaliera, consistente nella realizzazione ex novo di un padiglione ospedaliero, la manutenzione straordinaria/rifunzionalizzazione di altri padiglioni deputati ad attività sanitaria e a servizi complementari nel sedime dell'ospedale e la gestione dei servizi di hard facility management, compresa la fornitura dei vettori energetici.

Si tratta di un passo fondamentale del processo di rinnovamento iniziato a partire dalla realizzazione del Piano Strategico 2021-2025, presentato il 1 giugno 2021, tramite il quale il Gaslini ha deciso di realizzare un intervento di ammodernamento della sua struttura ospedaliera, coinvolgendo anche le capacità progettuali e finanziamenti di soggetti privati, ricorrendo al modello del contratto di concessione a operatori economici adeguatamente qualificati, che è poi avvenuto mediante il ricorso allo strumento della proposta a iniziativa privata (PPP), avendo ritenuto tale procedura la più efficace ed efficiente per consentire l'ammodernamento della struttura stessa.

Molto importante per la realizzazione di tutto il percorso è stata l'erogazione di un contributo di 10 milioni di euro finalizzato alla progettazione del nuovo edificio, deliberato il 10 luglio 2021 dal Cda della Fondazione Gerolamo Gaslini, presieduta dall'arcivescovo di Genova, Marco Tasca.

Il 1 marzo 2022 è stato pubblicato l'avviso di consultazione di mercato, volta a sollecitare la presentazione di Proposte aventi ad oggetto la realizzazione dell’intervento di ammodernamento del Gaslini, con la realizzazione, ex novo, di un padiglione ospedaliero (cosiddetto Padiglione Zero per distinguerlo dai 20 già esistenti), la manutenzione straordinaria/rifunzionalizzazione di altri padiglioni deputati ad attività sanitaria e a servizi complementari nella sede dell'ospedale e la gestione dei servizi di hard facility management, compresa la fornitura dei vettori energetici.

Il 18 marzo sono state 32 le richieste di partecipazione e più di 100 i tecnici collegati per la giornata informativa prevista dopo la pubblicazione dell'avviso. Il 1 aprile 2022 è arrivato il parere positivo della Soprintendenza alla possibile ricostruzione degli edifici 7 e 8, alla base di tutto il progetto di riqualificazione. Dal 31 agosto al 14 novembre sono stati perfezionati gli ulteriori atti del processo: dalla presentazione di tre proposte (RTI Percassi, RTI CMB, RTI Pizzarotti), alla costituzione di un Gruppo di lavoro all'interno dell'ospedale, che ha coinvolto oltre 60 professionisti del Gaslini, per una ampia, condivisa e qualificata valutazione delle proposte in merito agli aspetti tecnico-progettuali, sanitari e alla sostenibilità economico-finanziaria, al fine di indentificare la proposta fattibile e maggiormente rispondente agli obiettivi dell'Istituto, secondo i tradizionali criteri di trasparenza e competenza, fino alla redazione del documento finale di valutazione delle due proposte di interesse pubblico, e ieri, infine, alla scelta attuata dal Cda dell’Ospedale.

Il prossimo passo, dopo una ulteriore fase di lavoro con il Rti prescelto per apportare al progetto ulteriori migliorie, sarà la messa a gara della Proposta per l'affidamento della costruzione: in tale procedura concorsuale il raggruppamento prescelto mantiene il diritto di prelazione. Questo modello riduce notevolmente i tempi di realizzazione dell'intervento, altrimenti fortemente condizionati dall'espletamento di più procedure pubbliche (in sequenza) per la selezione di progettisti e imprese di costruzione.

Dal momento dell'assegnazione dei lavori di costruzione, l'edificazione del Padiglione Zero (il nuovo monoblocco) avverrà in 38 mesi, in caso di ritardi sia sul padiglione Zero che sul resto degli interventi sono previsti dei meccanismi di penalità proprio per incentivare il privato al completamento dell'opera nei tempi definiti.

Un ospedale che è e resta a totale gestione pubblica, ma realizzato con il concorso dei capitali e delle competenze degli operatori economici privati.

Come sarà il nuovo Gaslini

La proposta per il nuovo Gaslini presentata dal raggruppamento temporaneo di imprese costituito da Cmb Società Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi (azienda leader nella costruzione e gestione dei più moderni presidi ospedalieri), Mieci (gruppo Renovit, la più grande società italiana di efficienza energetica nata dall’iniziativa di Snam e CDP Equity) e Arcoservizi (società specializzata nel campo gestione calore), con la progettazione del consorzio Mythos (uno dei principali attori nel settore della progettazione e direzione lavori in ambito sanitario) darà luogo a una profonda riorganizzazione funzionale dell'intero Istituto, per un ospedale efficiente, tecnologicamente avanzato, aperto all'innovazione e alla ricerca e a misura di bambino.

La riorganizzazione si baserà sulla costruzione del nuovo Padiglione Zero, cuore delle funzioni ad alta intensità di cura: un'architettura flessibile e accogliente, un edificio sicuro concepito con i più alti standard costruttivi. Un ospedale sostenibile, progettato seguendo i principali protocolli di sostenibilità ambientale, e fortemente improntato al futuro. Un monoblocco che si integrerà con il padiglione centrale (17-18) dove ora ci sono molti reparti e le sale operatorie.

Successivamente agli interventi relativi alle funzioni strettamente sanitarie, sarà possibile procedere con il potenziamento dei servizi complementari, di cui al momento è già stata elaborata la sola proposta progettuale, in termini di: ricerca e formazione (Campus universitario con aula magna/sala conferenze), accoglienza (spazi di foresteria per famiglie in trasferta, ricercatori); asilo e nido aziendale, piccole superfici di vendita per le famiglie e per gli operatori, spazi per le associazioni di volontariato, sportello del cittadino.

Le fasi realizzative

Il progetto è sviluppato in quattro fasi di intervento, organizzate per garantire la piena funzionalità delle aree sanitarie, senza interruzioni dei servizi erogati e senza trasferimenti temporanei:

  • la prima fase vede la costruzione del nuovo Padiglione ZERO: l’intervento durerà 38 mesi e permetterà di accentrare tutte le funzioni di emergenza-urgenza, a elevata intensità assistenziale e le attività chirurgiche per il bambino e per la mamma, garantendo massima efficienza operativa e un’elevata qualità assistenziale. La sola realizzazione del Padiglione Zero incrementerà del 26% la superficie destinata alle aree critiche ad alta intensità consentendo di sviluppare già l quarto anno l’attività sanitaria, fino al 43% in più.
  • la seconda fase, che durerà 17 mesi, prevede la ristrutturazione dei Padiglioni 6, 17 e 18 migliorando l’accoglienza e l’efficienza organizzativa dell’Area Medica, Emato-oncologica, delle Neuroscienze, dell’Hospice e della degenza infermieristica.

Dopo le prime due fasi, circa l'80% dell'intervento risulterà concluso: il nuovo Gaslini potrà svolgere la sua attività nella nuova configurazione ottimizzata dal punto di vista funzionale, sanitario e gestionale.

  • successivamente e progressivamente la terza e la quarta fase, della durata complessiva di 21 mesi, in cui è prevista la ristrutturazione dei Padiglioni 16 e 15, in cui saranno collocati tutti i laboratori e le aree dipartimentali.

I vantaggi per il bambino e la sua famiglia

La nuova costruzione e la riorganizzazione globale conseguente consentiranno:

  • accessi e percorsi distinti e dedicati per: l’emergenza, gli utenti (con percorso riservato per gli infettivi), il personale sanitario, la logistica;
  • contiguità delle funzioni sanitarie secondo lo schema dei legami funzionali;
  • nessuna area destinata ai pazienti in spazi interrati.

L'introduzione delle 'Single Family Room' per la giusta cura del neonato, con la mamma e il papà

All'assistenza ostetrico-ginecologica sarà dedicata un'area di degenza per puerperio con rooming-in totalmente nuova nel padiglione zero. Le stanze saranno a uno o massimo due posti letto, con bagno annesso. Il gruppo parto sarà attrezzato con 6 sale travaglio, 6 sale parto, 2 sale operatorie e 4 isole neonatali in area dedicata.

Il Padiglione Zero

Il nuovo edificio, costituito da 7 piani per una superficie di 30mila metri quadrati, ospiterà una volta concluso: 

  • l'area dell’emergenza-urgenza, correlata funzionalmente all’area ospedaliera dei servizi di diagnosi;
  • il blocco operatorio (12 sale, di cui 3 ibride) e il blocco parto (8 sale travaglio - parto, di cui una attrezzata per il parto in acqua);
  • le aree per le cure intensive: terapia intensiva e subintensiva pediatrica e neonatale (72 posti letto);
  • l'area ospedaliera delle degenze ordinarie (chirurgiche pediatriche e materno-infantili) per circa 130 posti letto.

L'edificio è completato da due piani interrati, dedicati ai servizi, logistica e parcheggi, e dal piano di copertura dove è prevista l'elisuperficie, per il decollo e atterraggio di elicotteri. Il gruppo operatorio sarà altamente tecnologico, unico e dotato di 10 sale operatorie (più 2 per il parto) di cui una dedicata all'urgenza e 9 per l'attività 'programmata'.

I locali dedicati ai laboratori prevedono un'area funzionale dedicata all'assistenza - con il Servizio Trasfusionale, l’Anatomia Patologica, il Laboratorio Analisi centrale - e un’area funzionale dedicata alla ricerca, tra loro contigue ed estese fino a circa 6.000 mq. All’area imaging sarà dedicata un’area completamente rinnovata.

La gestione

La gestione è prevista per una durata di 22 anni e comprende la gestione dei servizi di manutenzione impiantistica e edilizia, la fornitura dei vettori energetici, con l'obiettivo della massima efficienza energetica e di riduzione dell'uso di combustibili fossili, attraverso l'impiego di fonti rinnovabili ed energia autoprodotta attraverso il nuovo impianto di cogenerazione. Il progetto è stato orientato al perseguimento della certificazione di eco-sostenibilità degli edifici Leed Gold.

Investimento e costi di gestione

Il costo complessivo dei lavori e spese accessorie, sostenuto integralmente dal concessionario, è di 145,6 milioni di euro; in sede di avviso, l'importo era stato stimato in 124 milioni, ma l'incremento del prezzo dei materiali e dell'energia degli ultimi mesi hanno reso necessaria una rivalutazione. Il totale dell'intervento - comprensivo di oneri finanziari e altri costi capitalizzati a carico del concessionario - è pari a 164,4 milioni di euro.

Il canone che l'Istituto dovrà riconoscere a seguito della messa in disponibilità delle strutture (a partire dal 4° anno) è composto da 3 componenti: 1) il canone di disponibilità di immobili e arredi; 2) il canone per il c.d. Facility Management (FM: gestione delle manutenzioni ordinarie e straordinarie); 3) il canone per il servizio energetico.

A regime il canone complessivo sarà di 28,2 milioni annui composto da 16 milioni di disponibilità, 3,4 milioni di FM, 8,8 milioni per i servizi energetici.

Le fonti di finanziamento

Il Pef dell'iniziativa prevede, a fronte dei 164,4 milioni di euro di valore complessivo dell'operazione, un finanziamento di parte pubblica di 35,2 milioni di euro (10 milioni di Pnrr, 6,5 milioni ex legge 67/88, 10 milioni della Fondazione Gaslini e il resto da alienazioni del patrimonio immobiliare dell'Istituto) e un finanziamento privato di 129,2 milioni di euro. Le quote rappresentano rispettivamente il 21,4% (pubblico) e il 78,6% (privato) del valore complessivo dell'intervento.

Si ricorda che la normativa in materia prevede che il finanziamento pubblico in operazioni di PPP possa raggiungere un massimo del 49% del valore complessivo. C'è quindi spazio per risorse aggiuntive di parte pubblica che potrebbero derivare da ulteriori finanziamenti da parte degli enti preposti, stante la cantierabilità del progetto la cui tempistica è compatibile con le scadenze del Pnrr.


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