Cronaca

Denaro alle squadre di calcio e non per i bimbi disabili, esposto alla Corte dei conti

A depositarlo è stato Marco Macrì, pompiere genovese e genitore di un bimbo disabile. Dalla Regione replicano: "sono in corso assunzioni per ridurre i tempi di attesa per le terapie"

Immagine di repertorio

Un esposto alla Corte dei conti e un'interrogazione al Parlamento europeo firmata dal dem Brando Benifei per fare luce sulle spese della Regione Liguria per le prestazioni riabilitative ai bambini disabili. Ad annunciarli è Marco Macrì, pompiere genovese e genitore di un bimbo disabile, portavoce delle 1.200 famiglie genovesi e oltre con bimbi disabili in attesa di cure convenzionate.

"Il governatore Giovanni Toti aveva annunciato che avrebbe fatto una scelta coraggiosa: aprire le prestazioni riabilitative di neurospichiatria al servizio pubblico distrettuale, affiancando così il privato accreditato. Ma non è servito a niente - denuncia Macrì alla Dire - nel solo distretto sociosanitario 10 di Genova, da quando è partito questo nuovo sistema a gennaio, si sono accumulati 120 bambini in coda".

Nel complesso, aggiunge, "rispetto a prima che partisse questa 'scelta coraggiosa', altri 700 bambini si sono aggiunti alle liste di attesa. Con i 3,7 milioni investiti dalla Regione ne sono stati presi in carico, finora, solo 500. Quindi, la coda di circa 1.200 bambini per le prestazioni riabilitative che denunciavo l'anno scorso, di fatto, si è allungata a 1.400".

Sul tema, il procuratore regionale della Corte dei conti, Antonio Giuseppone, aveva già iniziato a porre l'attenzione nella sua requisitoria in sede di parifica del bilancio regionale 2021, sottolineando che la Liguria è ultima in Italia per l'utilizzo dei fondi previsti nel decreto Rilancio per il sostegno alle strutture per disabili: utilizzato il 28%, a fronte di una media italiana comunque non molto ammirevole del 43%.

Ma perché il sistema pensato dalla Regione non funziona? "Semplice - spiega Macrì - al momento, le Asl riescono a fornire praticamente solo poche prestazioni di neuropsicomotricità, ma nei piani terapeutici di questi bambini, nella maggior parte dei casi, sono previsti anche interventi di logopedisti, che scarseggiano nonostante le assunzioni annunciate da Toti. Così, finché un bambino non riceve tutte le prestazioni previste per la sua cura, non può essere depennato dalla coda, che non fa altro che allungarsi".

A certificare che il sistema ancora non funziona sono i tempi di attesa delle prestazioni riabilitative. "In Italia, questo tipo di Lea mediamente è garantito entro i 18 mesi dalla redazione del piano terapeutico, a bambini che non hanno più di quattro anni - dice il genitore - invece, in Liguria, si aspettano fino a tre anni e mezzo per le terapie e i bambini vengono presi in carico quando ormai hanno sette, otto anni".

Secondo Macrì, per una vera svolta non ci vorrebbe molto. "La Regione ha un debito sancito dal Tar nei confronti degli enti privati accreditati per la fornitura delle prestazioni di riabilitazione di cinque milioni: si potrebbero garantire le terapie a circa 980 bambini sia che Toti saldi questo debito, sia che decida di investire quei cinque milioni nella sanità pubblica per risolvere questa situazione, come gli enti accreditati hanno più volte detto di essere disponibili a concedere. Invece, la Regione continua a far finta che il debito non ci sia".

Ecco perché, conclude Macrì, "mi arrabbio enormemente quando leggo che vengono investiti altri soldi per sponsorizzare le squadre di calcio o per gli spot di Elisabetta Canalis. Quanti bambini e famiglie si sarebbero potuti aiutare con quelle cifre? Solo con i 2,3 milioni date alle squadre di calcio in due anni, si sarebbe quasi dimezzato il debito".

La replica della Regione

"Sono in corso assunzioni di psichiatri, psicologi, logopedisti e riabilitatori motori: tutte le figure professionali che servono a ridurre i tempi di attesa per le terapie riabilitative per i bambini disabili e con problemi di neurosviluppo, così come sono stati stanziati ai gestori privati altri 1,7 milioni". Così all'agenzia Dire la Regione Liguria, rispondendo alle critiche di Marco Macrì, genitore di un bimbo disabile, che ha annunciato un esposto alla Corte dei conti per fare luce sulle spese dell'ente per le prestazioni riabilitative ai bambini disabili, visto che le liste di attesa sono in crescita. "Il problema a reperire personale qualificato è a livello italiano- conclude Piazza De Ferrari- con una carenza delle figure necessarie in questo settore".


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