Cronaca

Luxuria a Cassano: «Attacca sul campo e lascia stare i gay»

Vladimir Luxuria, a Genova per presentare il suo nuovo libro, è intervenuta sulla polemica suscitata dalle parole di Antonio Cassano, che definito 'froci' gli omosessuali, invitando il Pibe di Bari ad attaccare meglio sul campo e un po' meno i gay

Genova - A volte basta trattare un argomento di per sé già scottante con le persone giuste per avere argomenti con cui riempire pagine e pagine per giorni. Antonio Cassano, il fenomeno di Bari vecchia, croce e delizia per i colori blucerchiati del presidente Garrone, ha fatto subito discutere con le sue dichiarazioni sui gay, come era facile prevedere.

Stuzzicato da un giornalista durante una conferenza stampa della nazionale, Cassano, dopo aver più volte cercato di dribblare la domanda, ha finito per fare autogol. L'argomento scottante era l'affermazione di Cecchi Paone in merito alla presenza di alcuni gay nello spogliatoio azzurro. Cassano ha chiarito che di 'froci' lui non ne sa nulla.

La gaffe di Cassano non poteva che diventare oggetto di una domanda a Vladimir Luxuria, l'attrice e politica in visita a Genova per presentare il suo nuovo libro. L'autrice ha risposto di buon grado ai microfoni del Secolo XIX. «Visto che sono tifosa dell'Italia - spiega Luxuria - direi a Cassano di imparare ad attaccare meglio sul campo e un po' meno i gay. Così magari l'Italia farebbe una figura migliore sia a livello sportivo che civile».

Nell'estate della bufera calcioscommesse, forse il calcio ha bisogno di un po' di serenità e non di nuove provocazioni. Del resto, come sottolinea Vladimir Luxuria, forse «gli italiani dovrebbero indignarsi se un calciatore non fa gol perché la partita è stata truccata, non se il piede del calciatore che dà un tiro a quella palla dipende da un orientamento sessuale o meno».

Se le parole di Cassano sono state originate da un'affermazione di Cecchi Paone, perché risparmiare il conduttore tv di qualche stilettata? «Riguardo a Cecchi Paone non credevo che avesse questi comportamenti da velina - conclude Luxuria -, che frequentasse i calciatori. Che dire? Beato lui. A questo punto potrebbe almeno fare i nomi».


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