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Brucia tutto e vai in Africa, Celestino: la Sampdoria è libera

Fumata bianca per la salvezza con il via libera all'aumento di capitale: dopo nove anni il club volta pagina e il futuro è affidato ad Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi

Fumata bianca per la salvezza della Sampdoria. "Pezzi d'amore eterno, pezzi di cuori, pezzi di fedi, pezzi di scambio e pezzi sotto scacco". Ieri sera mi è tornata in mente questa canzone di Francesco De Gregori. Perché a volte le vie della mente sono infinite e contorte. Quanto amore si è visto sotto la sede di Corte Lambruschini, dopo due giorni sfibranti e nel momento più difficile della storia blucerchiata. Amore e rabbia, poi abbracci, lacrime e gioia. Perché l'incubo è finito, perché si volta pagina. Finalmente la Sampdoria è libera. 

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"Pezzi di pericolo, pezzi di coraggio, pezzi di vita che diventano viaggio. Pezzi di mascalzone, pezzi che non sei altro, pezzi di gente che si tiene il pacco". Istantanee di un viaggio tortuoso, ai confini della realtà, una vera e propria traversata nel deserto per tifosi reduci dai fasti e dallo stile dell'era Mantovani e dalla sobrietà di quella targata Garrone. "Pezzi di incenso, pezzi di gasolio. Pezzi di kerosene, pezzi di petrolio". E chissà quanti pezzi ci siamo persi in questi anni.

Ma ora si volta pagina. "Pezzi di emozione che non si interrompe. Pezzi di musica sotto le bombe. Pezzi di sorriso e pezzi di canzone". C'è davvero tutto in un brano che parla di tutt'altro. Rimangono le macerie, altri pezzi che andranno recuperati e messi insieme per ripartire con rinnovato entusiasmo, e rimane il cuore della Sud, che ha pulsato per ore sotto la sede di Corte Lambruschini mentre andava in scena un braccio di ferro sfibrante. Rimangono anche lo storico numero di matricola 45950, il mitico 'Baciccia' e una storia gloriosa iniziata nel 1946. "Pezzi di bene dentro a pezzi di male". 

Rimane la Serie B, e rimangono probabilmente anche quattro punti di penalizzazione per il ritardo nel pagamento degli stipendi. Il veleno nella coda. È la natura dello scorpione, forse anche quella della vipera. "Ognuno è figlio del suo tempo. Ognuno è martire del suo destino". Cantava ancora De Gregori. Chissà se arriveranno ancora i "pezzi di Pasqua e i pezzi di Natale" vissuti a cavallo tra anni '80 e anni '90, per ora sono solo "pezzi di speranza e pezzi di informazione". Perché la Sampdoria è libera, e tanto basta. "Ognuno brucia come vuole. Brucia tutto e vai in Africa, Celestino".


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