Attualità

Violenza di genere: dal cat calling alle molestie, il liceo Gobetti in prima linea per la prevenzione

Studenti e studentesse dell’istituto hanno partecipato al corso organizzato dal Centro Per Non Subire Violenza: al dibattito conclusivo le due ragazze che qualche settimana fa hanno denunciato l’episodio di molestia sul bus

La lotta alla violenza di genere passa anche attraverso informazione e sensibilizzazione sin da giovanissimi. Ed è su questa base che due anni fa il Centro Per Non Subire Violenza di via Cairoli e il liceo Gobetti di Sampierdarena hanno deciso di stringere un’alleanza per portare avanti un progetto dedicato proprio al tema.

“Mettiamoci in gioco contro la violenza”, finanziato dalla Regione Liguria e presentato nel bando per la realizzazione di progetti finalizzati alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere, è ripartito quest’anno con una novità: un laboratorio teatrale, già attivo nel Centro per le donne vittime di violenza, utilizzato per affrontare la tematica della violenza di genere in classe focalizzandosi sulla relazione con l’altro e ricercando e sperimentando modi diversi di relazionarsi, favorendo una riflessione “su come sono in relazione con l’altro” e “come vorrei essere”.

Le operatrici del Centro stanno terminando il percorso di formazione con la classe 3C indirizzo Scienze Umane, che si conclude proprio l’11 maggio 2021 con la presenza di Kimberly Sangiorgi e Benedetta Castellaro, le due ragazze che hanno denunciato l’episodio di molestia avvenuto su un bus qualche settimana fa, riaccendendo il dibattito.

Ad accogliere le due ragazze, gli studenti e le studentesse del liceo Gobetti che hanno seguito il corso e hanno potuto confrontare emozioni e stereotipi da loro vissuti: al centro del dibattito, il cat calling e le molestie sessuali.

«Il sostegno alle donne che subiscono violenza è la nostra mission a cui si affianca, da molti anni, un lavoro di prevenzione nelle scuole - ha detto la presidentessa del Centro Per Non Subire Violenza, Elisa Pescio - Il progetto di prevenzione è già stato realizzato in tante classi di tanti istituti scolastici e anche scuole primarie e secondarie di primo grado. Il cambiamento culturale si potrà ottenere se si incomincia ad investire sulla prevenzione, specialmente nelle scuole. Colgo l’occasione per invitare le scuole interessate a contattarci».


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