Attualità

Gaigo sulle montagne e cielo azzurro per l''estate di san Martino'

In cosa consiste questa coltre di nubi che avvolge le cime delle montagne? La spiegazione

Cielo terso, di un color azzurro intenso, vento da nord ma clima mite e torna immancabilmente il gaigo sulle montagne di Genova e dintorni, quella bianchissima coltre di nubi che si accumulano sulle cime, quasi a formare un 'cordone' che avvolge completamente le cime senza scendere verso il mare.

D'altronde, nel periodo della festa di San Martino di Tour - che cade proprio l'11 novembre - il tempo è generalmente bello e infatti queste giornate vengono tradizionalmente chiamate 'estate di San Martino', qui spieghiamo perché.

Ma, tornando al gaigo, come mai si formano queste nubi che, a occhio, sembrano molto soffici, quasi come cotone, e che affascinano sempre molto i cittadini?

La spiegazione si legge sul sito del Limet - Centro meteo ligure: il gaigo è l'opposto della maccaja, ed è formato da umidità proveniente dall'alto Adriatico verso la pianura che, una volta arrivata in prossimità delle montagne, spinta dal vento di tramontana, tende a sollevarsi e a condensare in nubi. Ma sono nubi basse, che non riescono a valicare i monti, e se lo fanno ci riescono solo in parte con i tipici addensamenti "a cappello" sui crinali.

Il gaigo è da non confondere con altri due fenomeni frequenti in Liguria: la caligo e la macaia. Ecco le differenze riportate dal sito istituzionale "La Mia Liguria":

Caligo

La “caligo”, dall'omonima parola latina, si verifica di solito in primavera per la concomitanza di condizioni molto particolari, come un anticiclone abbastanza forte, un mare ancora freddo e un debole vento da sud che viaggia al pelo della superficie dell’acqua e spinge la nebbia sulla costa.

Il risultato è un banco di nebbia a pochi metri d’altezza, mentre dalle alture si assiste allo spettacolo del “mare di nubi” sottostante.

Macaia o maccaja

La parola “macaia” ha una probabile origine greca, e deriva da malakia, languore, oppure dal latino malacia, bonaccia di mare. 

Come spiega Limet, si tratta di nubi medio-basse di provenienza marittima, sospinte dal vento meridionale verso i settori costieri della regione. Esistono fondamentalmente due tipi di “maccaja”: la prima, detta “anticiclonica”, è molto comune nel periodo primaverile e trova la sua genesi nel sovrascorrimento sul freddo mar ligure, reduce dell’Inverno, delle prime apprezzabili masse d’aria calda. La seconda, “da richiamo” (o “prefrontale”), caratterizza le fasi anteriori al passaggio di una depressione, in concomitanza con l’attivazione in seno al Tirreno di flussi, più o meno profondi, umidi meridionali.

Gaigo

Il “gaigo”, invece è la nebbia che si adagia sulle dorsali appenniniche centro-occidentali della regione, da ponente a levante. È l'opposto della macaia, causata dal vento da nord e dall’umidità proveniente dalla pianura Padana che, per un effetto chiamato “stau” (le correnti d’aria cariche di umidità che si condensano seguendo i rilievi appenninici), provoca una copertura nuvolosa sul versante padano e l’effetto di una “tovaglia” sui versanti liguri.


Si parla di