Coronavirus

Vaccini covid, in Liguria dati superiori alla media italiana. Gimbe: "Dati bassi, campagna flop"

I dati relativi al periodo che va dal primo settembre 2023 al 15 gennaio 2024 emergono dal nuovo rapporto diffuso dalla Fondazione, quelli migliori sono nella fascia over 80 anni

La Liguria ha una media superiore a quella italiana per quello che riguarda la copertura vaccinale covid per la popolazione con più di 60 anni, pur in un contesto di bassa adesione in Italia per quello che riguarda l'ultima campagna. I dati, relativi al periodo che va dal primo settembre 2023 al 15 gennaio 2024, emergono dal nuovo rapporto diffuso dalla Fondazione Gimbe. 

Nel dettaglio, la maggior copertura è stata raggiunta nella popolazione con più di 80 anni: il vaccino è stato 'rinnovato' dal 14,9% dei liguri, ottava performance nazionale, a fronte di una media italiana del 14,4%. Per i settantenni, il tasso di copertura scende all'11,8% in Liguria e all'11% nel Paese. Ci si ferma, invece, al 6,2% per i liguri tra i 60 e 69 anni, a fronte di un 5,7% della media nazionale.

In Italia la regione con il dato migliore è la Toscana: 11% di copertura vaccinale nella fascia compresa tra i 60 e i 69 anni, 21,4% tra i 70 e i 79 e 26,3% tra gli over 80, seguono Emilia Romagna e Lombardia nelle prime due fasce di età, tra gli over 80 al terzo posto c'è invece la Valle d'Aosta con la Lombardia che scivola al quarto.

"Le coperture raggiunte in Italia per tutte le fasce di età over 60 anni - commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - documentano un sostanziale fallimento della campagna nazionale di vaccinazione anti covid. I tassi di copertura del 5,7% per la fascia 60-69 anni, dell’11% per la fascia 70-79 anni e del 14,4% per gli over 80 ci collocano solo davanti ai paesi dell’Europa dell’Est (eccetto la Repubblica Ceca che ci precede in tutte le fasce d’età e l’Estonia per i 60-69 e i 70-79 anni), a Grecia, Malta, Liechtenstein e, solo per gli over 80, Cipro. Siamo molto lontani dai risultati raggiunti nei paesi dell’Europa settentrionale, ma anche da Spagna, Portogallo e Francia: paesi dove le coperture per le tre fasce di età documentano campagne vaccinali efficaci per tutti gli over 60, con percentuali di copertura crescenti con la fascia di età".

"Le coperture vaccinali per le tre fasce di età nelle Regioni italiane - continua Cartabellotta – ripropongono la 'frattura strutturale' Nord-Sud che caratterizza il nostro Servizio sanitario nazionale: le Regioni meridionali non solo si trovano al di sotto della media nazionale, ma sono tutte a fondo classifica con coperture vaccinali simili a quelle dei paesi dell’Europa orientale. Anche i risultati della Toscana, che raggiunge le percentuali più elevate di copertura vaccinale nelle tre fasce di età (rispettivamente 11%, 21,4% e 26,3%), rimangono molto lontani da quelli dei paesi del Nord Europa. Considerata l’efficacia dei vaccini nel prevenire la malattia grave e la mortalità negli anziani e nei fragili, è legittimo ipotizzare che una parte degli oltre 4.000 decessi riportati nel periodo considerato poteva essere evitato, in particolare tra gli over 80".

"L’analisi dei dati relativi alle coperture vaccinali in Italia per gli over 60 e i confronti con il resto dell’Europa - conclude Cartabellotta - documentano un clamoroso flop della campagna vaccinale anti covid nella stagione autunno-inverno 2023-2024, nonostante le raccomandazioni della Circolare del Ministero della Salute del 27 settembre 2023 che ha fatto seguito a quella preliminare del 14 agosto 2023. Purtroppo, al fenomeno della 'stanchezza vaccinale' e alla continua disinformazione sull’efficacia e sicurezza dei vaccini, si sono aggiunti vari problemi logistico-organizzativi: ritardo nella consegna e distribuzione capillare dei vaccini, insufficiente e tardivo coinvolgimento di farmacie e medici di famiglia, mancata chiamata attiva dei pazienti a rischio, criticità tecniche nei portali web di prenotazione. E se da un lato è evidente che molti di questi problemi dipendono dalle Regioni, come documentato dal gap Nord-Sud, il confronto con i paesi europei inclusi nel report dell’ECDC dimostra che anche le Regioni italiane con i tassi di copertura più elevati sono molto indietro rispetto ai paesi europei dove la campagna vaccinale ha funzionato. Segnale evidente che della campagna vaccinale le Istituzioni centrali hanno parlato poco e 'a bassa voce', peraltro disturbata dal rumore di fondo di quei politici che hanno alimentato la sfiducia nei vaccini per non perdere il consenso della frangia no-vax".


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